
Funerali segreti, separati, fra pochi intimi. Così la Russia ha dato ieri l’estremo saluto all’ex creatura di Vladimir Putin che ha osato sfidare il suo potere e ai suoi fedelissimi, tutti morti nello schianto del jet Embraer Legacy 600 la scorsa settimana nella regione di Tver. Il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin, il comandante militare Dmitry Utkin e il responsabile logistico Valery Chekalov sono stati sepolti in tre diversi cimiteri, al termine di cerimonie rese note a cose fatte e tra misure di sicurezza volte a prevenire qualsiasimanifestazione di protesta dei loro miliziani o simpatizzanti. Solo nel tardo pomeriggio il servizio stampa di Concord, il conglomerato che faceva capo a Prigozhin, ha fatto sapere che il funerale si era svolto in forma privata e che il capo della Wagner era stato sepolto nel cimitero di Porokhovskoye, alla periferia est di San Pietroburgo. Accanto a suo padre, secondo quanto ha riferito la testata Dozhd. Nessuna cerimonia sfarzosa, e nemmeno gli onori militari, normalmente riservati a chi, come lui, è insignito della decorazione di Eroe della Russia. Qualche ora prima il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva annunciato che Putin non sarebbe stato presente alle esequie. Quasi un modo per dire che per il presidente la ribellione del suo ex alleato, la sua fine e le accuse rivolte allo stesso Putin di essere dietro la sua morte sono ormai alle spalle.
Intanto la controffensiva per liberare l’Ucraina dalla morsa dei russi porta con sé "pile di cadaveri" tra i soldati di Kiev, costretti a fare i conti con le mine e con la resistenza delle forze di Mosca che fanno schizzare alle stelle i morti tra le truppe. La tragica conseguenza di una campagna militare più difficile del previsto, ma alla quale Kiev non è disposta a rinunciare mentre rivendica successi a sud: la bandiera ucraina è tornata a sventolare sulla riva sinistra del Dnipro occupata dai russi, nel Kherson. "Unità ucraine sono sbarcate" nell’area e hanno alzato il vessillo "per sollevare lo spirito delle persone sotto occupazione. E per indicare che la riva sinistra è Ucraina", ha affermato Nataliya Humenyuk, portavoce delle Forze di difesa del sud.
L’attenzione torna anche sulle manovre a livello internazionale. Secondo alcune fonti citate dall’agenzia Bloomberg, Putin avrebbe accettato l’invito del presidente Xi Jinping a recarsi in Cina in ottobre per partecipare al ‘Belt and Road Forum’: sarebbe il primo viaggio all’estero dello zar da quando la Corte penale internazionale ha spiccato un mandato d’arresto nei suoi confronti.