Previsioni meteo, clamorose nevicate sulle Alpi. "Rischio di grandi valanghe"

Piogge forti in pianura al Nord. Nei prossimi giorni il maltempo si sposterà al Centro, poi al Sud. Coldiretti: "Neve come la manna per ripristinare le riserve idriche" Meteo, metri di neve sulle Alpi. Previsioni: è allerta. Cervinia, verso nuova chiusura

Meteo, tantissima neve. Una foto di Cervinia il 4 gennaio (Twitter, Polizia di Stato)

Meteo, tantissima neve. Una foto di Cervinia il 4 gennaio (Twitter, Polizia di Stato)

Torino, 7 gennaio 2018 - Le previsioni meteo annunciano un ulteriore peggioramento delle condizioni meteo al Nord Ovest, con nevicate e accumoli abbondantissimi alle quote medie (anche 2-3 metri). Piogge, anche forti, in pianura. Intanto la neve ha già cominciato a cadere. Sale da 'gialla' ad 'arancione' l'allerta per il maltempo su un settore delle Alpi piemontesi. Il segnale dell'agenzia Arpa riguarda, in particolare, le zone montane occidentali. L'allerta resta 'gialla' sulle altre aree alpine e sulle pianure del Torinese e del Cuneese. È previsto su tutta la regione un "deciso maltempo" fino a martedì mattina, con nevicate "abbondanti sulle Alpi oltre 1.200/1.400 metri e piogge intense soprattutto nel settore occidentale".

Meteo, metri di neve sulle Alpi. Previsioni: è allerta. Cervinia, verso nuova chiusura

Dalle Alpi Pennine alla valle Po sono attese valanghe spontanee di medie e anche grandi dimensioni che potranno interessare le infrastutture di fondovalle. "Le intense e persistenti precipitazioni e la quota neve relativamente elevata - avverte l'Arpa - potranno determinare su tutte le zone alpine e prealpine e sulle pianure del torinese e cuneese locali allagamenti, piccole frane e colate detritiche in prossimità dei rii minori che potranno interessare la viabilità secondaria e di fondovalle. Effetti più probabili sulle zone occidentali, dalla Valle dell'Orco scendendo fino alla Valle Po, nel pinerolese e nel torinese". Non si escludono disagi alla viabilità e temporanee interruzioni del servizi.

Previsioni meteo, Alpi sepolte dalla neve: altri 2-3 metri. Nubifragi al Nord

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MONTE BIANCO, ROTTO CAVO DELLA TELECABINA - È stato probabilmente il maltempo a provocare la rottura del cavo portante della telecabina francese che collega l'Aiguille du Midi a punta Helbronner, a oltre 3.500 metri di quota, sul massiccio del Monte Bianco. Il danno è stato scoperto ieri. "Forse a causa del forte vento in quota - spiega Delfino Viglione, della guardia di finanza di Entreves - il cavo si è attorcigliato, ha iniziato a sfregare e, complice il peso della neve, si è spezzato". In funzione dalla fine degli anni '50, la telecabina panoramica du Mont Blanc è lunga oltre 5 chilometri e attraversa la 'Mer de glacE'. È aperta solo nella stagione estiva. Ad essa si collega il nuovo tratto italiano Sky Way del Monte Bianco, inaugurato nel giugno del 2015, che parte da Courmayeur, aperto tutto l'anno e regolarmente in funzione.

COSA STA SUCCEDENDO - "Una perturbazione atlantica, la numero 5 di gennaio, si sta lentamente avvicinando all'Italia e oggi porterà piogge sparse su gran parte del Nord, con nuove nevicate sulle Alpi, anche piuttosto abbondanti sulle montagne di Piemonte e Valle d'Aosta; al Centro Sud invece le temperature raggiungeranno valori quasi primaverili per effetto dei venti di scirocco. Lunedì la parte più attiva della perturbazione investirà il nostro Paese - affermano i meteorologi del Centro Epson Meteo - causando un ulteriore peggioramento del tempo al Nord e qualche pioggia sul medio versante tirrenico. Sono previste piogge anche di forte intensità al Nord e abbondanti nevicate sulle zone alpine". Domani quindi ulteriore peggioramento al Nord con piogge e rovesci anche intensi in Piemonte e Liguria, piogge sparse nelle altre regioni, localmente forti in serata anche al Nord-Est. Nevicate su tutto l'arco alpino tra 1.200-1.500 metri: sono previsti notevoli accumuli sulle Alpi piemontesi e in Valle d`Aosta. Nuvolosità in aumento anche nel resto della Penisola e in Sardegna, con qualche poggia nel pomeriggio in Toscana, in serata anche su Umbria e Lazio. Clima molto mite al Centro Sud per l`insistenza di forti venti di scirocco. Mari agitati, con rischio di mareggiate sulle coste esposte.

Quella di martedì sarà un'altra giornata all`insegna del cielo da nuvoloso o coperto in quasi tutta Italia. Le precipitazioni, per lo più deboli, saranno ancora diffuse soprattutto al mattino su settore ligure, Alpi e pianure adiacenti. Limite della neve in montagna oltre i 1.000-1.300 metri, con fenomeni i graduale attenuazione nel corso della giornate. Il tempo tenderà a peggiorare al Centro, con le prime piogge al mattino sull'asse centrale. Fenomeni sparsi, anche a carattere di rovescio, nella seconda parte della giornata anche nel resto della regione, in Umbria, Marche, zone interne dell`Abruzzo e nord della Campania. Non si esclude qualche temporale nel basso Lazio e saranno possibili piogge isolate sul settore ionico. Mercoledì la fascia di precipitazioni si trasferisce dalle regioni centrali a quelle del Sud, con fenomeni anche a carattere di rovescio nel settore tirrenico e nel nord est della Sicilia. Residue locali precipitazioni tra Abruzzo e Molise, dove a quote alte oltre 1.400-1.600 metri sarà possibile e anche un po' di neve.

COLDIRETTI: NEVE COME LA MANNA - Coldiretti esulta. La neve - spiega - porta disagio ma al tempo stesso è come la manna per ripristinare le riserve idriche nelle montagne dopo un 2017 in cui è caduta quasi un terzo di acqua in meno rispetto alla media e che ha provocato la più grave siccità da 217 anni con drammatici effetti sull'agricoltura ma anche rischi per gli usi civili ed industriali. L'importanza per l'agricoltura della caduta dei fiocchi in questa stagione è evidenziata dal vecchio adagio contadino "sotto la neve il pane" perché il manto che si accumula sul terreno protegge le piante dal freddo e permette un migliore sviluppo del grano. L'arrivo della pioggia e della neve dopo un anno particolarmente asciutto - sottolinea la Coldiretti - è importante per ripristinare le scorte idriche nei terreni, nelle montagne, negli invasi, nei laghi e nei fiumi. Ciò non toglie però che ci sia la preoccupazione dovuta all'accumulo di neve sulle piante e che può provocare con il peso la rottura dei rami.

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