Giovedì 25 Aprile 2024

Previsioni meteo, l'autunno avanza: nuovi blitz temporaleschi

Estate al capolinea: qualche giorno di bel tempo, ma farà fresco al mattino. Poi nuove piogge da metà settimana. E dopo l'11 possibili sorprese dall'Atlantico Spettacolare tromba marina a Tropea, il video fa il giro del web

Previsioni meteo, nuove piogge in vista. Foto neve al rifugio Lagazuoi, Cortina (Ansa)

Previsioni meteo, nuove piogge in vista. Foto neve al rifugio Lagazuoi, Cortina (Ansa)

Roma, 4 settembre 2017 - E' l'autunno: fresco al mattino e giorni di sole alternati a pioggia. Le previsioni meteo della prossima settimana confermano il cambio di stagione. Da metà settimana fra l'altro sono in arrivo nuove piogge e temporali. Una pertrubazione che dovrerbbe contribuire ulteriormente a ridurre il deficit idrico dei mesi scorsi. Ilmeteo.it annuncia per giovedì un "flusso atlantico" che scenderà "di latitudine e forma una bassa pressione sul mar Ligure. Rovesci e temporali via via più diffusi al Nord e al Centro, possibili anche su Campania e Puglia". Instabilità anche nei giorni successivi.

In questa prima parte della settimana le previsioni parlano di temperature ma senza il ritorno del caldo. 3bmeteo.com annuncia "minime anche sotto i 15-17 gradi sulle interne, massime in genere comprese tra 25 e 30 gradi".

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Meteogiornale.it si spinge su previsioni di medio e lungo termine per la settimana dall'11 al 18. "Perturbazioni atlantiche scatenate alla conquista dell'Europa. Possibili risvolti, importanti, anche in Italia con vortice di Bassa Pressione a ridosso delle Alpi ed estensione del maltempo verso il Centro Nord", si legge nel sito. Gli esperti ipotizzano "un cambio di marcia sostanziale a favore di un quadro autunnale inaspettato". Si tratta però di tendenze: mancano ancora molti giorni, meglio tenersi aggiornati

AUMENTA IL RISCHIO DI FORTI TEMPORALI - Dopo un'estate segnata da caldo record, siccità e incendi, aumentano i rischi legati alle piogge autunnali: il territorio italiano è ancora più fragile. La Protezione Civile avverte: dopo mesi di caldo, mancanza di acqua e incendi, cresce il rischio idraulico e idrogeologico. Flavio Galbiati, Daniele Izzo e Serena Giacomin, meteorologi di Meteo.it, spiegano il nesso fra il maltempo autunnale e un'estate di caldo record. "Le continue ondate di caldo di quest'estate hanno provocato un'anomalia termica del Mediterraneo - spiega Galbiati -. Le perturbazioni che raggiungeranno l'area mediterranea nei prossimi mesi troveranno quindi una superficie del mare ancora calda che fornirà loro ulteriore energia. L'alta temperatura della superficie marina provoca una maggiore evaporazione e di conseguenza contribuisce alla formazione di nuvolosità e precipitazioni. Questa maggiore concentrazione di vapore acqueo si può considerare come un vero e proprio carburante a disposizione delle perturbazioni che arriveranno nel corso della prossima stagione. Per questo motivo sarà maggiore il rischio di fenomeni intensi, simili a quelli che, negli ultimi anni, hanno già provocato gravi alluvioni. È il caso, per esempio, dei temporali autorigeneranti, fenomeni temporaleschi che insistono sulla stessa zona scaricando enormi quantità di acqua. Un altro fenomeno particolarmente intenso che può avere origine in condizioni simili è il TLC (Tropical Like Cyclones), il ciclone mediterraneo, simile ai cicloni tropicali dalla tipica forma a spirale, che può formarsi sul Mediterraneo ed è accompagnato da intense precipitazioni".

IL MARE CALDO - "Attualmente il Mediterraneo si presenta con delle acque superficiali più calde di 2-3 gradi rispetto alla media. Ad esempio, a fine agosto si sono toccati i 31 gradi nel Mediterraneo meridionale a sud di Malta: un valore davvero impressionante. Se nelle prossime settimane dovessero arrivare perturbazioni atlantiche o nordafricane, con un surplus di vapore acqueo in atmosfera di 10-15% in più rispetto a condizioni di normalità, il rischio di piogge estremamente intense aumenterebbe sensibilmente", spiega Daniele Izzo. "Esiste una relazione termodinamica, l'equazione di Clausius-Clapeyron, che lega temperatura ed umidità atmosferica: per ogni mezzo grado in più di anomalia di temperatura abbiamo un aumento di circa il 3% del contenuto medio di umidità atmosferica. Per questo motivo un'anomalia di temperatura superficiale del mare intorno ai 2 gradi, si traduce in un surplus di umidità considerevole capace di aumentare il potenziale rischio legato al passaggio di una perturbazione".

L'ESEMPIO DELL'URAGANO HARVEY - Gli esperti spiegano: "Si può prendere ad esempio un recente evento, l'uragano Harvey, la cui potenza distruttiva è aumentata proprio a causa dell'elevata temperatura superficiale del mare nel Golfo del Messico". Nello specificio "l'anomalia di temperature ha fatto esplodere la tempesta tropicale in uragano di Categoria 4 in meno di 48 ore prima di toccare terra, riversando sul Texas quantitativi di pioggia da record. Un chiaro effetto di come il cambiamento climatico, in particolare il riscaldamento globale, possa aumentare l'esposizione al rischio di ciascun cittadino, anche in Italia", sottolinea Serena Giacomin.

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LE CONSEGUENZE DELLE FIAMME - Per quanto riguarda gli incendi "rappresentano un grande problema per il nostro Paese - spiega Galbiati - non soltanto perché sottraggono suolo produttivo all'agricoltura, perché cambiano il nostro straordinario paesaggio, perché possono distruggere importanti ecosistemi, ma anche perché espongono pericolosamente i territori devastati ad ulteriori rischi di frane ed alluvioni. La correlazione tra incendi e rischio idrogeologico è un fatto ormai confermato. I danni causati dagli incendi potremmo quindi pagarli anche nel prossimo autunno. Quando brucia la vegetazione viene meno la sua proficua azione di drenaggio delle acque e la capacità delle piante di trattenere il terreno sottostante. La mancanza di alberi può favorire l'erosione e quindi il rischio di frane. La distruzione della copertura vegetativa può inoltre causare nei versanti molto ripidi un incanalamento più violento delle acque piovane che senza trovare particolari ostacoli potrebbero raggiungere la valle, se non proprio le abitazioni. Negli anni scorsi molti sono stati i disastri di natura idrogeologica che erano figli degli incendi degli anni precedenti. La prevenzione dei rischi idrogeologici vuol dire lavorare a 360 gradi, dunque anche sul fronte della lotta agli incendi, che rappresentano un aggravante del rischio idrogeologico".

LA TERRA ARIDA - Per quanto riguarda il ruolo della siccità, la Protezione Civile ha specificato che anche la mancanza di acqua è tra i fenomeni che potrebbero andare ad aggravare gli effetti del maltempo. "Quest'anno l'Italia si trova ad affrontare una siccità davvero grave, anzi storica per molte regioni, e anche la carenza di precipitazioni aumenta il rischio idrogeologico - spiega Daniele Izzo - I terreni inariditi riducono la capacità di assorbimento in caso di forti piogge. Paradossalmente, nel momento in cui aumenta l'allarme siccità con i livelli di fiumi e laghi in costante decrescita, quando arrivano le tanto sospirate piogge cresce il pericolo di alluvioni. Un rovescio di pioggia violento che si verifichi su un terreno inaridito e quindi poco permeabile, aumenta l'effetto ruscellamento con possibili gravi conseguenze per l'equilibrio idrogeologico del terreno".