Martedì 23 Aprile 2024

Pressing sul Pontefice "Vada a Kiev e salvi la pace"

La lettera del Colle: "Bergoglio punto di riferimento per il dialogo"

Lo spettro della Terza guerra mondiale si aggira per l’Europa e la ricerca di un punto di riferimento che possa scongiurare la tragedia globale si fa, giorno dopo giorno, più febbrile. Il nome di papa Francesco, che ha condannato senza appello l’invasione russa ("È una guerra, una pazzia"), è quello che rimbalza da est a ovest del continente al punto che in tanti reclamano un suo viaggio a Kiev per far tacere le armi.

Lo chiede il sindaco di Kiev, l’ex pugile Vitali Klitschko, convinto che il Pontefice "possa salvare vite", si associano un veterano dei cronisti di guerra come Domenico Quirico ("Può fare il miracolo e fermare il furore omicida") e lo psichiatra Paolo Crepet, uno che di pazzia se ne intende, anche dentro le trincee. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, non arriva a formulare questa richiesta, ma non ha dubbi sul ruolo che può giocare il Papa in questo contesto così allarmante.

"Nell’attuale situazione le Sue accorate invocazioni contro la guerra assumono la veste di un appello – scrive il presidente della Repubblica, in un messaggio a Bergoglio per il nono anniversario dall’inizio del pontificato –, rivolto soprattutto a coloro che hanno in mano i destini di così tante vite umane, affinché si ritrovino le ragioni del dialogo e si ponga fine a una situazione gravissima e inaccettabile che mette a repentaglio la sicurezza e la stabilità globali". La sua sollecitudine resta "un punto di riferimento per far prevalere le ragioni della pace".

Per ora di volare a Kiev non se ne parla. Troppo rischioso per il Papa, 85 anni, sottolineano dalle file dei suoi più stretti collaboratori. Francesco, che voleva recarsi in Siria per fermare le ostilità, venerdì consacrerà la Russia e l’Ucraina al Cuore immacolato di Maria, rinfocolando le suggestioni legate al segreto di Fatima. Nel frattempo, più laicamente, ha inviato due cardinali in Ucraina per una missione più umanitaria che diplomatica e ha parlato in video chiamata col patriarca ortodosso di Mosca, Kirill, che aveva legittimato l’invasione di Putin. Il dialogo è stato franco e le boutade dell’alto prelato si sono placate.

Giovanni Panettiere