Monopattini, pressing politico da Firenze. "Una legge per la sicurezza"

Il sindaco firma un’ordinanza: casco per tutti a partire da dicembre. E la Regione accelera e propone una norma con l’obbligo della targa

Dario Nardella, 45 anni, è sindaco di Firenze dal 3 giugno 2014

Dario Nardella, 45 anni, è sindaco di Firenze dal 3 giugno 2014

In Parlamento, nello specifico in Commissione Trasporti alla Camera, giace da tempo la proposta di legge per cambiare il codice della strada e introdurre l’obbligo del casco per guidare i monopattini elettrici. Non solo anche per dotarli di targa, imporre una assicurazione e un corso di formazione per insegnare ai più giovani a guidarli rispettando le regole della strada. Se ne parla da mesi, ma per ora non si è ancora arrivati a nulla. Nonostante il tavolo aperto con le Regioni, l’Anci, i gestori dello sharing per riuscire a trovare regole condivise.

La Toscana, nel frattempo, ha detto basta e ha deciso di fare da sola. Così ieri sul fronte del casco obbligatorio è arrivata una doppia decisione. La giunta regionale ha approvato una proposta di legge che dovrebbe entrare in vigore a fine settembre. La legge è costruita sulla potestà legislativa concorrente che hanno le Regioni sul tema della salute pubblica e incolumità nella mobilità urbana. È lo stesso codice della strada infatti che legittima gli enti proprietari delle strade a inserire delle deroghe al codice stesso purché in senso restrittivo. "E grazie a questa potestà legislativa – ha aggiunto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – Comuni e Province potranno fare ordinanze specifiche. Questa è la prima legge regionale in Italia e non dovrebbe avere problemi di costituzionalità. È una esigenza fondamentale di sicurezza, di fronte a un aumento esponenziale dei monopattini, fissare la regola del casco per tutti".

Il Comune di Firenze però ha deciso di non aspettare un minuto in più. Così ha già dato il via all’ordinanza che introduce il casco obbligatorio sui nuovi mezzi elettrici che stanno spopolando in città. E visto che lo scorso febbraio i giudici del Tar che hanno bocciato la prima delibera, tra i rilievi, hanno contestato la firma del sindaco sull’atto, stavolta la misura è stata autografata dall’autorità tecnica e non politica, ovvero dal direttore generale del Comune, Giacomo Parenti. Il contenuto però è lo stesso: obbligo del casco per tutti.

La nuova regola, pubblicata già oggi sulla Gazzetta ufficiale, entrerà in vigore solo dal 1° dicembre. Palazzo Vecchio ha deciso di far partire un lungo conto alla rovescia per due motivi: dar tempo di adeguarsi ai privati e alle compagnie di sharing (autrici del primo ricorso al Tar) e sperare che il parlamento approvi la famosa normativa nazionale. "Perché al di là delle singole ordinanze – insiste il sindaco Dario Nardella – è necessario un quadro normativo più chiaro e incisivo come richiesto un mese fa al ministro delle Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini", con l’introduzione anche di assicurazione e targa obbligatoria.

Ma Firenze non scende in campo solo con il divieto. C’è anche un sistema di incentivi che l’amministrazione mette in pista. Fra i 30 e i 40mila euro per finanziare un bonus per l’acquisto di mille caschi ad altrettanti fiorentini. Non solo, sarà possibile aumentare da 900 a 1200 i mezzi in sharing, sempre che le compagnie realizzino dei bauletti porta casco. In Francia ci sono già.

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