Mercoledì 24 Aprile 2024

Pressing per le dimissioni Opposizioni all’attacco "Via Donzelli e Delmastro" Nordio blinda il 41 bis

Caso Cospito, il Guardasigilli guadagna tempo sulle informazioni riservate svelate in aula. Ma Pd, M5S e Verdi presenteranno una mozione di censura contro il sottosegretario meloniano

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di Alessandro Farruggia

Il Guardasigilli Nordio interviene in Parlamento sul caso CospitoDonzelli. Ribadisce una volta per tutte che "il 41 bis non si tocca". Ma svicola sul punto politico: non chiarisce se le carte lette da Donzelli in aula fossero o meno riservate, non prende posizione sul suo sottosegretario Delmastro. "Sono state citate carte – dice – che attengono a circostanze avvenute in regime di 41 bis, atti per loro natura sensibili... ma bisogna comprendere di che atti si tratta, che livello di segretezza abbiano, se e chi potesse averne conoscenza e se il destinatario potesse divulgarli a terzi. Ho chiesto chiarimenti al mio capo di gabinetto ma ieri si è aggiunta l’inchiesta della procura di Roma e a questo punto per doveroso rispetto degli inquirenti, non posso non tenerne conto". Tutto qui. Dicono che Nordio sarebbe molto irritato con Delmastro. Ma non può chiedergli di andarsene, perché il suo partito (e la Lega) lo difendono a spada tratta.

Da qui la risposta-non-risposta alle richieste delle opposizioni di missioni del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e del vicepresidente del Copasir, Donzelli. E l’opposizione è esasperata. "Nordio – dice il Pd Walter Verini – in due ore e mezzo ha preso in giro due volte il Parlamento non dicendo assolutamente nulla di quanto è successo, della gravità di quello che è successo. Trincerandosi dietro un imbarazzato ‘aspettiamo’, ‘vediamo’. Nordio qui non deve dire se è stato commesso un reato, ci penseranno altri. Deve dire se da quel Ministero possono uscire dati che lui stesso ha definito sensibili e possono essere divulgati. E siccome non ha detto una parola è stata veramente una presa in giro per il Parlamento e per il Paese". M5s e Pd, arrivano quindi alla richiesta di dimissioni di Delmastro. "L’uso che è stato fatto delle informazioni riservate ha minato il rapporto tra maggioranza e opposizione" attacca la capogruppo Dem Debora Serracchiani, suscitando una standing ovation dei suoi. Il Pd presenterà mozione di censura per la revoca delle deleghe - un atto politico, che visti i numeri in Parlamento si sa bene che non ha possibilità di essere approvata – e così fanno M5S, Verdi e Sinistra. "Il sottosegretario Delmastro – dice Giuseppe Conte – ha svelato un condotta grave e dolosa, non solo ha abusato dei suoi poteri e violato i doveri d’ufficio ma anche recato un danno alle attività investigative". Il pentastellato Roberto Scarpinato affonda l’attacco e chiede anche le dimissioni di Nordio perché "lei non è in grado di mantenere la tenuta dei segreti rilevanti del suo ufficio e non ha la forza politica e l’autorevolezza per fare l’unica cosa da fare: chiamare Delmastro e chiedergli di rassegnare le dimissioni".

Ma la strategie del governo è far muro, rimandare. Oggi le Camere chiudono per le elezioni regionali e riapriranno il 14, quando il tema politico sarà l’esito delle elezioni, con la vicenda CospitoDonzelliDelmastro sullo sfondo. Il tempo gioca a favore della maggioranza e sicuramente le mozioni di sfiducia, come il giurì d’onore che rischia di concludersi in un buffetto sulla guancia a Donzelli, finiranno in un sostanziale buco nell’acqua. E così il dibattito rovente di ieri rischia di essere fine a se stesso.

Non a caso in serata al Senato il senatore Alberto Balboni di Fdi va giù pesante. "Le affermazioni di Donzelli sul legame tra mafia e terrorismo di cui Cospito è esponente – dice – sono evidenti. Qualcuno ha dubbi che la mafia si insinuasse in una breccia che voi avete contribuito ad aprire? Andando in carcere avete aperto una voragine alla mafia". Apriti cielo. Il Pd chiede al presidente La Russa di censurare le affermazioni di Balboni e al diniego le opposizioni decidono di lasciare l’aula.

A questo punto una via d’uscita senza danni per nessuno non sembra possibile. E’ atteso per oggi il parere della procura generale di Torino sulla richiesta di revoca del 41 bis su cui poi toccherà al ministro della Giustizia Carlo Nordio, forse domani, sciogliere la riserva sul mantenimento o meno del 41 bis per Cospito. Ma il Guardasigilli lascia intendere di non voler arretrare. E così siamo in un cul de sac.