Venerdì 19 Aprile 2024

Pressing delle Regioni su Draghi per riaprire Ma il governo frena: serve ancora prudenza

Unico spiraglio a metà mese per considerare l’ipotesi di costituire delle zone gialle. Gelmini: sì agli automatismi

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ROMA

Il Governo conferma nel summit con le Regioni la linea di rigore per tutto aprile aprendo solo a una ’verifica’, dati alla mano, per consentire eventuali zone gialle dopo il 18-20 di aprile. "Ora – ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza – va usata prudenza. Non possiamo fare un passo troppo lungo. Le prossime settimane saranno decisive per le vaccinazioni e potremo così programmare l’estate e la graduale uscita dalle restrizioni sulla base dei dati del monitoraggio". Come ha detto ieri intervenendo all’inaugurazione dell’hub vaccinale di Genova il direttore della protezione Civile Fabrizio Curcio: "Siamo in guerra e serve forse qualche norma di guerra".

La Conferenza delle Regioni aveva chiesto – sui impulso dei governatori di centrodestra – che il prossimo decreto "preveda una clausola automatica per ripristinare le zone gialle e bianche nei territori che lo consentano" e che "venga superata la soglia dell’incidenza a 250 contagli ogni 100mila abitanti perché penalizza i territori che fanno più tamponi". Ma per ora senza grande successo.

Al vertice è intervenuto anche il premier Mario Draghi. "Occorre ridare speranza al paese – ha detto – pensando a programmare e alle riaperture, cominciando ad avere di nuovo il gusto del futuro. Occorre uscire da questa situazione di inattività. La campagna vaccinale sta migliorando e anche l’obiettivo fissato per maggio di mezzo milione di vaccinati al giorno non pare più così lontano". "Occorre dare una prospettiva di speranza – ha osservato il ministro per le Autonomie, Maria Stella Gelmini –, ma non è il momento per dire riapriamo tutto. Fino al 15-20 aprile ci vorrà ancora molta attenzione, ma se i numeri migliorano, nel dl servirebbe un automatismo per aperture mirate". Il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini ha sottolineato che "c’è grande ritardo sulla governance del Recovery Fund e le Regioni vogliono essere coinvolte". E su questo l’appuntamento il 6 aprile.

A. F.

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