Mercoledì 24 Aprile 2024

Presa a manganellate, l’incubo di Bruna: "Picchiata come un cane. Denuncio quei vigili"

Milano, parla la brasiliana: ho ancora il viso gonfio per lo spray urticante. Le scuse di un agente della polizia locale: "Sopraffatto dall’adrenalina".

Bruna, la donna colpita a manganellate dalla polizia locale, a distanza di 24 ore dall’aggressione, è più che mai convinta che i vigili debbano rispondere al tribunale per quello che hanno fatto. "Mi ha contattato il consolato e ho già un avvocato, Debora Piazza che incontrerò domattina (oggi, ndr) per formalizzare la mia denuncia nei confronti dei quattro vigili che mi hanno picchiata selvaggiamente mentre ero a terra. Non finivano mai di darmele, ero peggio di un cane per loro". E ancora la donna, che condivide con alcuni amici brasiliani una stanza a qualche centinaia di metri da piazzale Loreto, dice di avere paura. "Sono sola, non sono abituata a essere al centro delle cose. Sono ancora molto provata per quello che mi hanno fatto, ho tutto il viso gonfio per gli effetti dello spray al peperoncino. E questo non è certo il peggio. Ho male ovunque, sono tornata a casa solo ieri sera tardi".

"Bruna è una persona molto fragile – dice l’avvocato Piazza –, quel video in cui la picchiavano non sono riuscita a vederlo fino alla fine, tanta era la violenza gratuita". Bruna ammette di essersi particolarmente agitata, di essere stata "su di giri" perché "avevo bevuto e fumato uno spinello, ma non ho fatto niente, sono stata provocata". E ancora: "Ho avuto una vita difficile. Oggi è il mio compleanno e lo festeggio così, in strada, tutta dolorante. Ho pensato che non era necessaria tutta quella violenza, bastava che mi ammanettassero. Non è vero che mi sono denudata davanti ai bambini", particolare questo confermato anche dalla procura. La querela di Bruna sarà fondamentale: in base alla riforma Cartabia, ha 90 giorni per presentarla, altrimenti l’inchiesta si chiuderà con una dichiarazione di improcedibilità. Per aiutarla si starebbe muovendo anche il consolato del Brasile.

Ai colleghi che ci hanno parlato, l’agente della polizia locale ripreso a dare le manganellate ha confidato: "Ho sbagliato, ma l’adrenalina del momento ha preso il sopravvento: ho pensato al finto malore, a quell’ora concitata e ai bambini che stavano entrando a scuola". E ieri pomeriggio proprio davanti al parco Trotter è nata una manifestazione spontanea di solidarietà di cittadini. Gli inquirenti e gli investigatori stanno ancora raccogliendo testimonianze per poi procedere, dopo aver valutato le diverse responsabilità di ciascuno, alle iscrizioni nel registro degli indagati per lesioni aggravate di chi tra i 4 vigili ha concretamente preso parte all’aggressione.

Al momento in procura sono arrivate tre relazioni: una del comandante dei vigili urbani milanesi Marco Ciacci, con cui si è tenuta una una riunione operativa, una dell’agente che ieri mattina si trovava nei pressi del parco Trotter e che ha avvertito, dando l’allarme, i colleghi della presenza di una donna molesta, e una degli stessi agenti poi filmati. È in corso anche l’analisi dei video delle telecamere di sorveglianza e si stanno convocando i testimoni che si aggiungono a quelli già sentiti. Sul caso il sindaco Giuseppe Sala: "Il tema vero è che nelle città del mondo c’è tanto disagio, tante persone poco equilibrate e tante situazioni delicate. Questa è una questione di cui si parla poco, si parla tanto di immigrazione e poco di quante persone problematiche ci sono in giro".