Mercoledì 24 Aprile 2024

Predatori seriali "Narcisisti egocentrici Sono incapaci di amare, sanno solo sottomettere"

La psichiatra Dell’Osso ricostruisce il profilo degli aggressori sessuali "Tutta la cultura latina è fondata sulla violenza di Marte a Rea Silva. La mitologia esalta Zeus seduttore, di fatto era uno stupratore seriale"

di Viviana Ponchia

L’ultimo è un anestesista di 52 anni che ha stuprato l’ex compagna priva di sensi. La donna si era rivolta a lui per un dolore alla spalla, il medico sapeva della sua intolleranza al Tramadol ma ha fatto comunque l’iniezione e la donna ha perso conoscenza. Prima ha parlato di un rapporto consenziente, poi ha confessato. Se non è il Tramadol è la Ketamina, una tisana o qualche altro intruglio. La cronaca è piena di storie così. Storie dove lui ha in tasca una siringa o una pillola e lei non è più donna, nemmeno oggetto. Solo un fantoccio inanimato di cui abusare. Liliana Dell’Osso, direttore della Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa, ricorda che non è una novità: "I filtri d’amore sono sempre esistiti".

Amore? Ma questa è violenza.

"Un’evoluzione. Lo stupratore di questo tipo non insegue e non aggredisce, somministra sostanze senza consenso per ottenere lo stesso risultato: l’invasione. La mitologia rigurgita di pozioni magiche, tutte utilizzate con scopi truffaldini. Questi predatori sessuali contemporanei potrebbero essere andati a scuola dagli dei dell’antica Grecia".

Malati di onnipotenza come Zeus?

"Malati di amore per se stessi. Zeus ha sempre riscosso grandi simpatie per le sue imprese amorose ma era uno stupratore seriale. Apollo viene dipinto come un innocuo innamorato ma possiamo considerarlo uno stalker ante-litteram. Ha passato l’eternità a inseguire la ninfa Dafne e la poverina per sfuggirgli è stata costretta a trasformarsi in albero: terrificante metafora dell’oggettivazione della donna. Ci vedo qualche analogia: la persona diventa essere inanimato, cioè privo di anima, per quanto ancora vivo come pianta".

Senza nessuna considerazione, da parte dell’aggressore, delle possibili conseguenze fisiche e psichiche.

"A conferma dell’assoluta mancanza di consapevolezza del grave danno arrecato alla vittima, Apollo sceglie l’alloro come pianta sacra e si adorna delle sue foglie. Oggi abbiamo un anestesista che va contro la deontologia e pretende di tornare con la donna che ha mandato lunga distesa. Non stiamo inventando nulla, le idee maschiliste di allora non sono cambiate. Ovidio rende poetica una tragedia. Afferma: "Vis grata puellae", la violenza è gradita alla fanciulla. Giustificandone così l’uso per superare la ritrosia, come se fosse un gioco. Tutta la cultura latina è fondata sullo stupro di Marte nei confronti di Rea Silva, madre di Romolo e Remo. O sul ratto delle Sabine, in pratica uno stupro etnico. Non mi stupisco se lo stalking e la reificazione della donna sono diventati fenomeni strutturali".

Insomma abbiamo frainteso i libri di scuola

"Per secoli, da Medusa in poi, la violenza di genere è stata ipocritamente giustificata dall’amore: "Omnia vincit amor", come no. Per quanto descritto nella sua tragicità da artisti e poeti, l’equivoco non è stato digerito. Ed eccoci qui a parlare di un medico ancora innamorato che approfitta della sua ex dopo averla tramortita con un farmaco al quale era intollerante. La pozione magica, appunto"

Questa è gente normale che di divino non ha nulla. Forse una pazzia latente?

"Nella maggior parte dei casi lo stalker è un maschio con intelligenza sopra la media. Non si tratta del mostro ai margini della società. Può avere alle spalle una storia di delusioni sentimentali, un deficit di capacità comunicativa che porta a comportamenti incongrui e alla negazione dello scambio emotivo. È spesso un narcisista che vede negli altri prede da svuotare di ogni dignità. E da abbandonare in fretta per avventarsi sulla preda successiva. Per lui amare significa dominare, sottomettere, sparire. Spesso è un amante molto sensuale. Ma ha esplosioni di rabbia ed evita la verità. Non sono pochi i truffatori professionisti che mentono per rendersi più interessanti. O per fare sentire in colpa gli altri".