Martedì 16 Aprile 2024

Precipita nel dirupo a pochi giorni dalla laurea

Lecco, morto uno studente di Medicina di 24 anni. È scivolato in un punto ricoperto da ghiaccio e neve: l’elisoccorso per recuperare il corpo

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di Manuela Marziani

Soltanto la discussione della tesi separava Giovanni Borsatti dal raggiungimento del suo sogno, la laurea in medicina che avrebbe dovuto conseguire all’università di Pavia. Ma quel sogno si è spezzato mercoledì, quando la montagna, un’altra passione del 24enne, lo ha tradito. Originario di Trento, residente a Milano, Giovanni l’altra mattina insieme ai genitori aveva raggiunto la seconda casa di famiglia a Moggio, in provincia di Lecco. Avrebbero dovuto trascorrere tutti insieme le vacanze pasquali. Appena arrivati, i genitori sono rimasti a casa e Giovanni ne ha approfittato per farsi una camminata tra i Piani di Artavaggio e i Piani di Bobbio sopra Barzio, in provincia di Lecco. L’ultimo messaggio risale al pomeriggio quando ha comunicato ai genitori che tutto andava bene e stava rientrando. Poi è calato il silenzio; il cellulare del ragazzo era muto. In serata è scattato l’allarme.

Nel cuore della notte i soccorritori hanno trovato lo zaino di Giovanni e poi, un centinaio di metri più in alto, a 1.800 metri di altezza, hanno individuato il suo corpo. Ben equipaggiato, attrezzato ed esperto di quel sentiero che percorreva fin da bambino, forse il 24enne è scivolato in un punto ancora ricoperto da ghiaccio e neve. Per poter riportare a valle la salma di Giovanni i soccorritori hanno dovuto spostarlo in un punto da dove è poi è stato recuperato con il verricello dai tecnici dell’elisoccorso.

A Pavia Giovanni Borsatti era alunno del Borromeo, il collegio di merito più antico d’Italia dove il rettore Alberto Lolli ne ricorda le "grandi capacità intellettuali". Studente modello, mente brillante, Giovanni dopo la laurea avrebbe voluto specializzarsi in psichiatria. "Era un ragazzo straordinario, dedito allo studio e appassionato di escursioni – racconta il rettore -. Giovanni ci ha lasciato all’improvviso, quasi come nel suo carattere. L’intera comunità del collegio Borromeo è inconsolabile, cerca nella vicinanza dell’amicizia il conforto e nella fede, che Giovanni ha sempre testimoniano, la speranza per andare avanti". Gli amici, invece, ne ricordano il sorriso contagioso e la bontà d’animo che molti avrebbero voluto prendere a modello.