Sabato 20 Aprile 2024

Pratica rituale Circonciso in casa, bimbo di venti giorni muore per emorragia

Il bimbo nigeriano è arrivato morto all’ospedale. Sospetti sulla madre. La donna (che ha dato l’allarme) viveva da sola col figlio. Ogni anno 5mila pratiche su minori per motivi culturali e religiosi

"Aiutatemi mio figlio sta male, devo correre in ospedale". Si è avvicinata pronunciando queste parole ai carabinieri, che stavano svolgendo una attività di controllo in strada, la madre 33enne di un neonato di appena 20 giorni. Il piccolo sanguinava e la situazione agli uomini dell’Arma della compagnia di Frascati, nell’area dei Castelli romani, è apparsa subito gravissima. La corsa in ospedale a bordo di un’ambulanza del 118, allertato dalla donna alcuni istanti prima, è risultata purtroppo vana. Il bimbo, di nazionalità nigeriana, è morto a causa di una violenta emorragia. I medici del pronto soccorso del policlinico di Tor Vergata non hanno potuto fare altro che costatarne il decesso. Secondo quanto accertato dagli inquirenti il bimbo presentava ferite compatibili con una circoncisione rituale effettuata in casa.

Per motivi culturali, religiosi o igienici si stima che in Italia siano tra 4mila e 5mila i bambini stranieri sottoposti ogni anno alla circoncisione, di questi tra i 1.400 ed 1.750, pari al 35% del totale, subiscono la pratica clandestinamente. E spesso non da medici, con il rischio concreto di infezioni ed emorragie che in alcuni casi possono diventare letali per i piccoli. Proprio come nella vicenda del neonato di Roma. La madre è stata ascoltata per ore dai carabinieri di Colonna, centro alle porte della Capitale, per cercare di ricostruire quanto avvenuto. Sulla vicenda la procura di Velletri ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo e disposto l’autopsia. L’esame autoptico potrebbe risultare determinante per chiarire le cause della morte, anche se le lesioni individuate dai medici sul corpo del neonato non lascerebbero dubbi.

La tragedia si è consumata all’interno dell’appartamento dove la donna vive da sola, il marito si trova all’estero. Gli inquirenti non escludono che la circoncisione sia stata effettuata dalla stessa donna che, visibilmente sconvolta dopo avere appurato il tragico destino del piccolo, non è stata in grado di fornire elementi di chiarezza. Chi indaga vuole accertare se oltre la donna ci siano anche altre persone coinvolte nella tragedia.

ll dramma di Colonna ricorda quanto avvenuto il 23 dicembre del 2018 a Monterotondo, sempre in provincia di Roma. In quell’occasione un bimbo di due anni, anche lui di origini nigeriane, morì a causa di una emorragia. In quel caso a praticare l’operazione in casa sarebbe stato un sedicente medico, anche lui immigrato.