Pranzo di Natale dei poveri: boom di presenze, oltre 100 a tavola. In aumento le famiglie italiane

Continuano a crescere gli ospiti di Natale Insieme, il pranzo destinato a chi è in difficoltà economica o è solo. Tanti anche i bambini LE FOTO DELLA FESTA

Pranzo di Natale (Foto archivio)

Pranzo di Natale (Foto archivio)

Arezzo, 25 dicembre 2014 - Ormai è un appuntamento di quelli che potresti anche non segnare nel calendario e forse per questo rischia di passare inosservato. E invece è bene ricordarlo: è il pranzo di Natale dei poveri. Il pranzo natalizio, che da sempre ha due finalità: chi è in difficoltà economica ma anche chi passerebbe comunque il Natale da solo. Alle 12.30 c'era già il salone del sottochiesa di piazza Giotto praticamente pieno. Oltre cento persone, un afflusso che ogni anno aumenta. E cambia il quadro di chi partecipa. Nelle prime edizioni erano quasi tutti extracomunitari, ora ci sono tanti italiani, anche insieme alle famiglie e ai bambini. L'appuntamento è organizzato da Comune, Caritas e cooperativa sociale Agorà. E insieme c'è il supporto organizzativo di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato Cia e Coldiretti, nonché il lavoro dei Comitati giovanili dei Quartieri della Giostra del Saracino e dell’associazione Migrantes. “E' un appuntamento importante – spiega l’assessore Marcello Caremani – non solo perché è un segno di attenzione a chi si trova in una situazione di disagio ma anche perché tiene aperti gli occhi di tutti su quella che è una vera e propria emergenza sociale”. In una data certo non casuale: perchè il disagio in certi eventi dal sapore familiare ha un peso enorme e brucia addoso più che nel resto dell'anno. Intorno a tavola lo stesso assessore Marcello Caremani, il consigliere regionale Lucia De Robertis e il direttore della Caritas don Giuliano Francioli: più don Giovanni, il parroco del Sacro Cuore, come sempre a fare gli onori di casa. Intorno ai tavoli tanti bambini, che non intercettano quel filo di malinconia che fatalmente questi appuntamenti hanno ma lo trasformano in un'occasione di gioco, multietnica perfino. E ai quali alla fine sono stati consegnati anche i regali che erano loro riservati, insieme agli aiuti in generi alimentari distribuiti ai loro genitori.