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"Bisogna essere ottimisti, i vaccini hanno contenuto i danni delle varianti e l’Italia regge. Ma è un discorso che vale fino a Natale, quando di questo passo è presumibile avremo 25-30mila nuovi contagi giornalieri: se le terze dosi non avranno ingranato e non sarà partita la campagna degli under 12, allora ci potrebbero essere serie difficoltà". La proiezione arriva dal fisico Roberto Battiston, maestro di numeri che un anno fa azzeccò il momento del picco di novembre. Il coordinatore dell’Osservatorio epidemiologico dell’università di Trento mette in guardia da un drammatico ostacolo: "I 7 milioni di non immunizzati sono una mina vagante, se di questi si ammalasse il 5-10% sarebbe un disastro peggiore della prima ondata". Bollettino Covid di oggi 16 novembre: contagi e ricoveri Zona gialla: quali sono le regioni a rischio L’ondata attuale sarà grave o avremo gli strumenti per non intasare gli ospedali? "In questo momento la frazione di infetti che finiscono in ospedale è del 2,5%, molto di meno rispetto a un anno fa, quando era del 7%. Se abbiamo gli ospedali scarichi – nonostante una risalita della curva che non dà segnali di frenata, con un ritmo medio di nuovi infetti di 7-8mila al giorno e una crescita media settimanale di 2mila contagi – è grazie all’79% di italiani vaccinati (sul totale), alle mascherine e al Green pass". Gli epidemiologi: impennata nell'incidenza tra due settimane, ecco cosa fare In che fase siamo dunque? "In una sostanziale normalità, ma con la stagione più fredda questo equilibrio è instabile. L’ondata è collegata a una società che funziona a pieno ritmo con un virus molto diffuso. C’è un fiume in piena contenuto da alti argini, ma il livello dell’acqua in aumento da 3 settimane ha iniziato a esondare". Covid, allarme in Austria: "Abbiamo spazio in rianimazione solo perché pazienti ...
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