Martedì 23 Aprile 2024

Pos e tetto contante, un mese di discussioni

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È stata una discussione e una polemica infinita quella sull’obbligo del Pos per i commercianti e dell’innalzamento del tetto al contante. Alla fine, in pratica, non se n’è fatto più nulla. Nella prima versione della Manovra il governo aveva previsto l’innalzamento della soglia per i pagamenti elettronici a 30 euro (gli esercenti, cioè, non sarebbero stati obbligati ad accettare pagamenti in Pos sotto quella cifra). Nella seconda versione il tetto era innalzato a 60 euro. Poi il dietrofront, a causa dell’intervento della Ue in quanto misura che va contro i suoi regolamenti. Alla fine, anche nel 2023, gli esercenti saranno tenuti ad accettare i pagamenti elettronici tramite Pos, micro-transazioni comprese, pena una sanzione pecuniaria, di 30 euro. Un tavolo permanente tra governo e categorie interessate (banche ed esercenti) dovrebbe mitigare i costi con un "contributo straordinario" per i secondi. Solo parziale, invece, la retromarcia sul tetto al contante. Il governo, su spinta della Lega, voleva portarlo fino a 10 mila euro dai 2 mila euro attuali ma anche qui la Ue e BankItalia hanno imposto la frenata, anche se va detto che la Ue, come misura anti-riciclaggio, caldeggia il tetto al contante proprio alla cifra di 10 mila euro. Alla fine, con la manovra, e dal primo gennaio 2023, la soglia per l’uso del contante è stata portata a 5mila euro. Un onesto compromesso.