Ponte Morandi, esperti svizzeri: "Sostanze corrosive sui reperti"

Lo afferma il laboratorio svizzero dove si studiano campioni dei materiali del ponte crollato.

I resti del Ponte Morandi (Ansa)

I resti del Ponte Morandi (Ansa)

Genova, 8 febbraio 2019 - Tracce di sostanze corrosive sui campioni dei materiali del Ponte Morandi esaminati da un laboratorio svizzero. Mentre è iniziato lo smantellamento del moncone Ovest, arrivano i risultati sui campioni di ferro e calcestruzzo esaminati dagli esperti elvetici: in tutti i reperti del Ponte Morandi sono state rilevate quantità da esigue a molto elevate "di cloruri e solfati che favoriscono la corrosione e quantità di nitrati, formiati e acetati corrosivi". Inoltre su tutti i fili esaminati, "il contenuto totale di idrogeno è significativamente superiore alla soglia critica".

I test sono stati fatti a campione per verificare il comportamento di fragilità dei fili con una prova di flessione di un reperto corroso:  "Il pezzo di filo selezionato a caso è stato afferrato a mano su entrambe le estremità e deformato sempre più in un arco. Il campione si è rotto improvvisamente e senza preavviso (indicandone la fragilità) nell'area di un punto di corrosione a conca. La rottura è stata accompagnata da un nitido rumore di spaccatura. Le superfici di frattura mostrano un aspetto estremamente fragile al microscopio ottico". 

Gli esperti del laboratorio svizzero hanno anche analizzato il blocco 84, ovvero un detrito del tratto di carreggiata sospesa tra le due selle Gerber. Scrivono che il blocco 84 presenta "fili dei tiranti fortemente corrosi e incrinati, armature lente corrose, deformate e rotte, aree di calcestruzzo scheggiato e incrinato".

Conclusione: "Tutti i trefoli e i fili (del reperto 132) mostrano segni di corrosione di diversi gradi. Diversi trefoli mostrano una perdita totale della sezione trasversale dovuta alla corrosione nella zona terminale. Ciò indica un processo di degrado in atto da molto tempo".

Si legge nella traduzione messa a disposizione delle parti durante l'udienza dell'incidente probatorio: "Nell'area dei trefoli rotti sono stati rinvenuti corpi estranei come materiale di iuta concrezionato, residui di grasso su parti in acciaio e frammenti di asfalto libero. I numerosi frammenti indicano una certa fragilità dei singoli fili. Una controindicazione è rappresentata dalle evidenti deformazioni plastiche dei singoli pezzi di filo e trefoli. Inoltre, i frammenti potrebbero anche essersi separati dal resto del filo a causa della perdita totale della sezione trasversale locale dovuta alla corrosione.

Anche il calcestruzzo presenta delle criticità secondo gli esperti, infatti dalle carote prese a campione da parti dei reperti è stato rilevato che "sono presenti alcuni difetti di compattazione sotto forma di soffiature o pori lungo il contatto tra l'aggregato e la pasta cementizia. La pasta cementizia è molto densa con una ridotta porosità capillare".