Ponte Morandi, chiesto processo per Castellucci e altri 58: "Sapevano del rischio crollo"

Le accuse della procura di Genova: "I dirigenti di Autostrade hanno rinviato la manutenzione per risparmiare sui costi e assicurare maggiori dividendi ai soci"

Il ponte Morandi dopo il crollo (Imagoeconomica)

Il ponte Morandi dopo il crollo (Imagoeconomica)

Genova, 16 febbraio 2022 - Il ponte Morandi è crollato per le condizioni critiche dovute alle mancate manutenzioni. E di queste condizioni i vertici di Autostrade e Spea erano a conoscenza. Lo sostiene la procura di Genova che oggi, al termine dell'udienza preliminare, ha chiesto il processo per i 59 imputati, incluso l'ex amministratore delegato di Aspi (AutoStrade per l'Italia) e Atlantia, Giovanni Castellucci. I pm Massimo Terrile e Walter Cotugno, chiedono il rinvio a giudizio anche per le due società. 

I capi di accusa vanno dal disastro colposo all'omicidio colposo plurimo, dall'attentato alla sicurezza dei trasporti al crollo doloso, fino all'omicidio stradale, alla rimozione dolosa di dispositivi di sicurezza e al falso. 

Sempre secondo la procura gli indagati, pur sapendo dei problemi del ponte e del rischio di crollo, avrebbero rinviato gli interventi di manutenzione per risparmiare sui costi e assicurare maggiori dividendi ai soci.

L'ex ad di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci (Ansa)

"Più che una mano di vernice non è mai stato fatto altro"

"Più che una mano di vernice non è mai stato fatto altro", ha accusato in aula Terrile nei giorni scorsi. La politica degli allora dirigenti Aspi era sempre la stessa, ha sostenuto il magistrato: "Non era il budget che doveva adeguarsi alle esigenze di sicurezza, ma erano le esigenze di sicurezza che dovevano adeguarsi al budget. Gli esiti di questa filosofia, ha continuato il pm erano budget di 10, 15 mila euro all'anno (per le manutenzioni) per l'opera più importante di Italia. E chi decideva questa linea a cui tutti si adeguano? Il vertice, anche l'ex amministratore Giovanni Castellucci". 

Ieri in udienza i pm hanno mostrato in aula il video della Ferrometal, in cui è immortalato il momento del cedimento, avvenuto la mattina del 14 agosto 2018, per "togliere astrattezza alla discussione",

Nelle prossime settimane si tornerà in aula e la parola passerà alle parti civili e ai difensori.