Ponte Morandi, Autostrade pubblica convenzione. Toninelli: "Rivedremo le concessioni"

Online "tutti i documenti" del contratto stipulato con il Ministero che regola la concessione: anche quelli finanziari. "Così rispondiamo a polemiche e strumentalizzazioni". Di Maio: "Sarà Fincantieri a ricostruire il ponte". Botta e risposta con Toti

Troncone del ponte Morandi rimasto in piedi (Ansa)

Troncone del ponte Morandi rimasto in piedi (Ansa)

Genova, 27 agosto 2018 - Il ministro Toninelli in audizione davanti alle commissioni riunite di Ambiente e Lavori pubblici di Camera e Senato sul crollo del ponte Morandi a Genova. Parla di "tragedia evitabile" e attacca Autostrade per l'Italia che proprio oggi ha pubblicato per intero la Convenzione stipulata nel 2007 con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che regola la concessione trentennale per i circa 2.854 chilometri di rete autostradale in mano alla società del gruppo Atlantia. "Questo governo - dice - farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni e degli obblighi convenzionali, valutando di volta in volta se l'interesse pubblico sia meglio tutelato da forme di nazionalizzazione oppure dalla rinegoziazione dei contratti in essere in modo che siano meno sbilanciati a favore dei concessionari". Passaggio anche sui pedaggi: "Andavano drasticamente ridotti", commenta il ministro. E sul capitolo ricostruzione, Di Maio precisa che "sarà Fincantieri a rifare il ponte", aprendo lo scontro con Toti, che spiega: "E' Autostrade che deve pagare la ricostruzione: poi dia l'incarico a un'azienda pubblica".

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L'AUDIZIONE DI TONINELLI - Prima di parlare in Parlamento Toninelli su Facebook risponde alla mossa di Autostrade: "Ecco gli effetti dell'azione politica del Governo del cambiamento. Dopo quasi 20 anni dalla privatizzazione, dopo 20 anni di segreti e di omissis, Autostrade per l'Italia dice improvvisamente di voler fare trasparenza cercando di far apparire il proprio gesto come spontaneo e dettato da un autonomo desiderio di venire incontro all'interesse pubblico", scrive il ministro e posta la lettera con la quale, qualche giorno fa, ha chiesto al ministero di attivarsi per la pubblicazione. E annuncia: "Nelle prossime ore saranno" pubblicate "via via online sul sito del ministero tutti gli atti delle altre convenzioni" sulle concessioni autostradali. 

"Una tragedia che poteva essere evitata"

Per il ministro quella del Ponte Morandi era una tragedia evitabile, non una casualità.  "E' inaccettabile una tragedia come questa che poteva e doveva essere evitata", ha detto. "Il crollo di Genova non è dovuto a una tragica casualità - ha osservato - ma è un evento che conferma drammaticamente quello che questo Governo e questo Ministero hanno sostenuto fin dal loro insediamento. Nelle linee programmatiche lo scrivemmo chiaramente: la prima vera grande opera di cui ha bisogno questo Paese è un imponente e organico piano di manutenzione ordinaria e straordinaria del nostro territorio e delle nostre infrastrutture esistenti". Dunque a partire da settembre il ministro convocherà "tutti i concessionari delle infrastrutture, chiedendo un programma dettagliato degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, con specifica quantificazione delle risorse destinate a realizzare un programma di riammodernamento delle infrastrutture destinando". "Ad esso - ha spiegato Toninelli - dovranno essere corrisposte risorse adeguate agli utili che esse ricavano dalla gestione". L'obiettivo, è "smettere di inseguire le emergenze e bisogna ricominciare a programmare gli interventi per evitare che eventi di questo genere vengano a determinarsi".

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"Rivedere il sistema concessioni"

Toninelli ha affrontato il nodo concessioni. "Questo Governo - ha detto - farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni e degli obblighi convenzionali, valutando di volta in volta se l'interesse pubblico sia meglio tutelato da forme di nazionalizzazione oppure dalla rinegoziazione dei contratti in essere in modo che siano meno sbilanciati a favore dei concessionari". "Siamo convinti di voler nazionalizzare Autostrade", aveva ribadito ieri il vicepremier Di Maio in un video su Facebook. Punto su cui erano arrivai stop da parte della Lega. Toninelli spiega anche che "fortissimo è il contenzioso tra lo Stato e le società concessionarie" e "purtroppo si rileva anche un ricorrente utilizzo strumentale alla giustizia da parte delle società concessionarie". Il ministro ha parlato di 400 ricorsi pendenti e ha indicato la necessità di "ristabilire un rapporto fisiologico tra concedente e concessionario anche attraverso l'adozione di misure punitive nei confronti delle società nel caso di ricorsi manifestamente strumentali".

Il ministro ha mantenuto la linea del confronto aspro con Autostrade: "Il capitale investito dalla maggior parte delle concessionarie - l'affondo di Toninelli - era già stato ampiamente ammortizzato e remunerato, tra la metà e la fine degli anni '90. Pertanto, le tariffe avrebbero quantomeno potuto essere drasticamente ridotte". "Degli extraprofitti - ha aggiunto - hanno beneficiato totalmente le società concessionarie, a discapito dei cittadini che hanno visto e vedono di volta in volta aumentare il costo dei pedaggi". 

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Prima dell'inizio dell'intervento di Toninelli le commissioni hanno osservato un minuto di silenzio per le vittime del crollo. "Questo è il momento della solidarietà e della coesione -  ha detto il ministro - nel quale tutti abbiamo il dovere di stringerci intorno a Genova con un unico obiettivo: restituirle il più presto possibile la quotidianità perduta, fare chiarezza sulle cause del crollo del ponte Morandi e individuare le responsabilità di questa tragedia, dando piena fiducia e sostegno al complesso lavoro della Magistratura". Quanto agli sfollati, "Le prime famiglie hanno già ricevuto un alloggio e secondo il cronoprogramma tutte le persone sfollate avranno un'abitazione entro metà novembre".

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AUTOSTRADE - La convenzione - tuttora in vigore - pubblicata oggi da Autostrade era stata resa pubblica lo scorso febbraio dallo stesso Ministero ma senza allegati. Stavolta i documenti ci sarebbero tutti (compresi gli atti relativi ai piani finanziari), fa notare Autostrade, che ha detto di voler così "rispondere alle polemiche e alle strumentalizzazioni che dominano il dibattito pubblico sul tema" dopo l'avvio da parte del Governo dell'iter per la revoca della concessione. ''E' importante sottolineare che nessuna norma interna o prassi internazionale prevede la pubblicazione di tali documenti relativi alle concessioni autostradali. Ciò anche per assicurare parità di condizioni sul mercato tra i vari operatori del settore, anche per il caso di nuove procedure di affidamento", si legge nella nota di Autostrade. E in particolare il riferimento è ai testi relativi agli investimenti finanziari, tenuti secretati fino ad oggi. Gli unici a conoscerli erano i membri della Commissione Lavori Pubblici del Senato, che dal maggio 2017 hanno potuto consultare integralmente la Convenzione. Nel testo si legge che tra il 2013 e il 2038 Autostrade per l'Italia si è impegnata a investire circa 290 milioni l'anno per lavori di ordinaria manutenzione di tutta la rete autostradale di propria competenza. Tutte le strutture da mantenere "sono monitorate attraverso un sistema di indicatori correlati allo stato di conservazione delle stesse - recita il documento - : tali indicatori sono elaborati grazie ad una costante attività di sorveglianza e monitoraggio volta ad indentificare gli eventuali difetti presenti, la loro ubicazione, estensione, gravità ed evolvibilità". Oggetto di lavori di ordinaria manutenzione sono pavimentazioni, opere d'arte e giunti, le gallerie, altri elementi del corpo autostradale, le barriere di sicurezza e la segnaletica, il verde e la pulizia, le operazioni invernali, gli edifici di servizio e le forniture varie. Con riferimento ai giunti e agli apparecchi di appoggio, si legge che "la manutenzione o la sostituzione" si rende "in particolare necessaria per la presenza di alcuni degradi dovuti alla perdita di alcune delle caratteristiche strutturali, per l'obsoloscenza connessa con la loro età o per la modifica delle sollecitazioni presenti". I costi per i lavori di ordinaria manutenzione vanno dai 284,4 milioni di euro del 2013 fino ai 291,9 previsti per il 2038. Per il 2018 sono stimati in 288,4 milioni di euro. 

DI MAIO ATTACCA, SCONTRO CON TOTI - "Oggi Autostrade, con un ritardo di dieci anni, si vanta di aver dato il via libera alla pubblicazione della convenzione con il Ministero dei Trasporti. Bella forza! Nel giro di un pochi giorni sarebbe stata comunque pubblicata da Danilo Toninelli, nonostante la diffida a farlo che era arrivata proprio da parte del gruppo controllato dai Benetton. Non so cosa abbia pubblicato Autostrade so che di quelli che dicevano che il ponte Morandi era sicuro e che non hanno adempiuto alle manutenzioni che dovevano fare non ci si può fidare", scrive Luigi Di Maio su Facebook. Poi dice che ad Autostrade per l'Italia "stiamo per togliere le concessioni figurarsi se le faremo ricostruire il ponte. Loro possono, anzi devono metterci i soldi. E' il minimo che possono fare dopo quello che è successo. A rifare il ponte dovrà essere per me un'azienda di Stato". E specifica: "Fincantieri è un'eccellenza mondiale, possono realizzare il ponte in meno di un anno e lo faranno nel cantiere di Genova così da portare anche lavoro e lustro alla città e ai genovesi che si stanno già rimettendo in piedi ma hanno bisogno di tutto il nostro supporto".

"Il fatto che sia Fincantieri, con Cassa Depositi e Prestiti, a occuparsi della ricostruzione - continua - permetterà allo Stato di avere un controllo molto forte su tutto il processo. Noi vogliamo che questo lavoro sia perfetto e per essere certi che sia così ci prendiamo tutti gli oneri necessari. La responsabilità non ci spaventa, l'irresponsabilità di chi c'era prima invece sì", ha aggiunto. 

Ma il presidente della Regione Puglia, Giovanni Toti, inizialmente risponde: "Sulla realizzazione del ponte, Fincantieri ha dato una piena disponibilità a collaborare alla sua realizzazione e la accogliamo con favore. Però su questo, siccome siamo in uno Stato di diritto, a legislazione vigente il nostro interlocutore è società Autostrade". Poi spiega: "C'è chi parla troppo, fa poco, e mistifica la realtà. Il ministro Luigi Di Maio sa bene che al di là delle chiacchiere quel ponte è ancora oggi nella concessione di Autostrade. Quindi è Autostrade che deve pagare la ricostruzione e presentare un piano lavori. Che poi lo possa fare Fincantieri o un'altra azienda di Stato, già abbiamo detto di essere tutti d'accordo. Quindi: Autostrade dia l'incarico di costruire il ponte a un'azienda pubblica".  

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COMMISSIONE MIT: MASSIMA COLLABORAZIONE CON PROCURA - Intanto il presidente della Commissione ispettiva del Mit - rinnovata dopo la rimozione di Ferrazza e Brencich -, Alfredo Mortellaro, assicura che c'è "massima collaborazione" da parte delle istituzioni nelle indagini sul crollo del ponte. Mortellaro, che oggi ha incontrato i titolari dell'inchiesta, afferma che "la serenità è la cosa più importante, certo il clamore mediatico non ha aiutato".