Ponte Morandi Genova, "pericolo pilone corroso: più degradato di quello caduto"

Toti: "Bisogna demolirlo il prima possibile". Gdf sequestra atti in uffici Autostrade. Atlantia: "Verifica effetti continue esternazioni" Pisa, cade un grosso cartello stradale: tragedia sfiorata

Ponte Morandi, un pilone che poggia sulle case (Lapresse)

Ponte Morandi, un pilone che poggia sulle case (Lapresse)

Genova, 22 agosto 2018 - Uno dei monconi rimasti in piedi del Ponte Morandi a Genova, crollato lo scorso 14 agosto è più pericolante di quello caduto. Lo rileva la commissione ispettiva del Mit: l'esame della documentazione progettuale per gli interventi di manutenzione su Ponte Morandi evidenziano, si legge nella relazione della commissione, per "la pila n.10, sopravvissuta al crollo, uno stato di degrado dei materiali di grado più elevato, 4 su una scala di cinque, rispetto a quello che era stato riscontrato nella pila n.9 crollata, che risultava di livello 3". "Emerge sul pilone 10 di Ponte Morandi uno stato di corrosione di grado elevato", aveva riferito nel primo pomeriggio il prefetto della città Fiamma Spena, al termine della riunione del Centro coordinamento soccorsi a cui hanno preso parte forze dell'ordine, Comune, Regione e gli stessi tecnici della commissione del Mit.

Il pilone 10 sostiene il moncone Est della struttura, a ridosso delle abitazioni evacuate. Potrebbe dunque arrivare la decisione di demolire i due monconi del ponte: il governatore della Liguria Giovanni Toti chiarisce di aver mandato un sollecito ad Autostrade per l'Italia per demolire i resti del viadotto "non collassati e instabili". Intanto, mentre la guardia di finanza è in questi momenti nelle sedi di Autostrade a Genova, Firenze e Roma per sequestrare, su mandato della procura genovese, documentazione in merito all'inchiesta per il crollo, Atlantia, holding della famiglia Benetton a cui fa capo Autostrade, fa sapere in una nota diffusa al termine del cda, di aver "avviato le verifiche relative all'impatto" della lettera di contestazione formulata dal Ministero dei Trasporti nei confronti di Autostrade, "in merito agli strumenti finanziari del gruppo".

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PREFETTO: PERICOLO MA NON SO SE DI CROLLO - Il prefetto ha spiegato: "La commissione ha evidenziato una situazione di pericolo e di criticità elevata sul pilone 10 ma non so dire se si può parlare di rischio crollo. Dovete chiederlo al presidente Ferrazza". Alla riunione ha partecipato anche Roberto Ferrazza, presidente della commissione ispettiva del ministero, che ha fatto sapere di non volere rilasciare, al momento, dichiarazioni. Il prefetto ha aggiunto che la commissione ministeriale "sta verificando eventuali ulteriori scenari di rischio che il Comune ha già valutato quando ha perimetrato l'area rossa". Il prefetto ha concluso dicendo: "Ci stiamo confrontando per potere aumentare la vigilanza intorno all'area rossa per essere pronti su eventuali nuovi scenari".

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TOTI: DEMOLIRE IL MONCONE EST - "Da commissario per l'emergenza di Protezione civile ho appena mandato al concessionario autostradale un sollecito a intervenire per presentare alla pubblica amministrazione un piano di messa in sicurezza definitivo e di demolizione in tempi molto brevi" del moncone Est del Ponte Morandi, ha detto il presidente della Liguria, Giovanni Toti, durante una conferenza stampa al Meeting di Rimini. "E' evidente" - ha aggiunto - che Autostrade "su questo sta già lavorando e penso che nelle prossime ore presenterà il suo piano", mentre se "questo non accadesse, con i poteri di commissario, il sollecito si trasformerà in una ingiunzione ad adempiere con un tempo stabilito, in difetto della quale agiremo con i poteri sostitutivi che ci concede la delega di Protezione civile per l'abbattimento di quel ponte". Per Toti prima si mette "in sicurezza definitiva quell'area e prima sgombriamo i dubbi sul cosa accadrà dopo e prima potremo cominciare a parlare di ricostruzione". L'importante è che l'abbattimento del moncone che presenta "criticita'" avvenga "nel più breve tempo possibile".

ANAC - Intanto anche l'Anac fa i suoi accertamenti. L'autorità nazionale anticorruzione ha chiesto ad Autostrade per l'Italia l'invio degli atti predisposti e necessari per la manutenzione del viadotto della A10, approvati dal Cda della società. Si tratterebbe, in particolare, di progetto, capitolati tecnici e bando. Anac ha anche chiesto eventuali pareri richiesti al Mit. Gli accertamenti riguarderebbero "una più generale questione di disparità tra investimenti programmati e realizzati".

ATLANTIA - Oggi si è svolto in via straordinaria il cda di Atlantia, holding che controlla Autostrade. Il cda, si legge in una nota "ha avviato la valutazione degli effetti delle continue esternazioni e della diffusione di notizie sulla società, avendo riguardo al suo status di società quotata, con l'obiettivo di tutelare al meglio il mercato e i risparmiatori". Nella nota si sottolinea che le misure avviate da Autostrade per l'Italia per le famiglie e il territorio di Genova dopo il crollo del ponte "trovano il pieno supporto da parte di Atlantia". Nel corso del consiglio, "l'Amministratore Delegato Giovanni Castellucci ha informato il Consiglio sul piano immediato di supporto alla città di Genova, posto in essere dalla controllata e già operativo, e sui numerosi incontri con le Istituzioni fin dalle prime ore".