Giovedì 18 Aprile 2024

Ponte Genova, messa per le vittime Morandi. L'arcivescovo: "Mai dimenticare"

Nel giorno del secondo anniversario del crollo che causò 43 morti. Di Maio: "Giustizia solo quando i Benetton saranno fuori da Aspi". Conte ai parenti: "Vostro dolore è il nostro"

Le frecce tricolori sorvolano il nuovo ponte San Giorgio (Ansa)

Le frecce tricolori sorvolano il nuovo ponte San Giorgio (Ansa)

Genova, 14 agosto 2020 - Due anni dopo il crollo del Ponte Morandi, Genova ricorda le 43 vittime. Alle 11.36 della vigilia di Ferragosto 2018 i piloni di cemento armato cedettero improvvisamente, poi fu la volta delle travi, dei tiranti in acciaio e di 250 metri d'asfalto che franano piombando tra le palazzine di Sampierdarena, i capannoni industriali e i binari della ferrovia. Le immagini catturate dai telefonini raccontano ancora oggi lo strazio di un evento che ha segnato la storia del nostro paese. Distruzione e morte, destino comune per 43 persone, uomini e donne, italiani e stranieri, in viaggio verso le vacanze o diretti al lavoro. Ai morti, ai feriti, si sono aggiunti più di 500 sfollati, gli abitanti delle palazzine che hanno rischiato di essere travolti dalla rovina del Morandi e che hanno dovuto lasciare le proprie case minacciati dai resti di un ponte rimasto sospeso nell'aria.

Oggi il ponte di Genova è rinato come Ponte Genova San Giorgio, ma la città non smette di ricordare le vittime. "Signore, aiutaci a trovare un senso a tutto questo, aiutaci a trovare un senso a quello che è accaduto". Queste le parole dell'arcivescovo di Genova Marca Tasca durante l'omelia pronunciata nella celebrazione per commemorare le 43 vittime. Monsignor Tasca, per dare coraggio ai familiari delle vittime, ha anche detto: "Il dolore e la sofferenza non avranno l'ultima parola". Prima di entrare in chiesa di San Bartolomeo della Certosa monsignor Tasca aveva sottolineato: "Quanto accaduto non si dovrà dimenticare mai, ma il dolore può essere vissuto con speranza, bisogna guardare avanti con fiducia".

La funzione religiosa si è aperta con la lettura dei nomi dei 43 morti da parte di Don Gianandrea Grosso, parroco di Certosa. Tra i familiari delle vittime Paola Vicini, madre di Mirko, i genitori e il fratello di Luigi Matti Altadonna, Emmanuel Diaz, fratello di Henry. Alla messa anche l'architetto Stefano Boeri, ideatore del progetto di riqualificazione delle aree sotto il nuovo viadotto, il sindaco Marco Bucci e in rappresentanza della Regione l'assessore Ilaria Cavo.

La messa, aperta al pubblico, è stato il primo dei momenti con cui Genova rivive quel giorno, seguiranno la commemorazione nella Radura della Memoria, sotto il nuovo ponte Genova San Giorgio, la deposizione di una targa con i nomi dei morti a Palazzo Tursi, sede del Comune e tre fiaccolate.

Mattarella

"Sviluppare e ricostruire una affidabile cultura della sicurezza, di adeguata manutenzione e del controllo che coinvolga e responsabilizzi imprese, enti pubblici, istituzioni locali e nazionali, università, mondo della ricerca". È un passaggio della lettera che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scritto per il Secolo XIX in occasione del secondo anniversario del crollo del ponte Morandi. "La loro giusta richiesta di verità e giustizia per i propri cari, inghiottiti dal crollo del Ponte, è stata accompagnata dalla forte e sofferta esortazione che vengano in ogni modo evitati in futuro disastri simili con nuovi lutti e nuove vittime".

Di Maio

"Siamo qui a ricordare che le famiglie delle 43 vittime del ponte Morandi meritano rispetto. Per questo si è raggiunto un accordo per allontanare i Benetton dalla gestione di Autostrade. Ma se qualcuno pensa di tornare sui propri passi troverà sempre la nostra resistenza. Vigileremo costantemente, quotidianamente. La revoca rimane sul tavolo, non è mai stata esclusa. Giustizia sarà fatta definitivamente solo quando i Benetton saranno totalmente fuori da Aspi. Lo Stato ha il dovere di tutelare i propri cittadini, ha il dovere di mettere in sicurezza il Paese. Lo stato deve dimostrare di esserci. Sempre". Lo scrive il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, su Facebook. "Sul nuovo Ponte di Genova sono stati issati 43 piloni, illuminati, per ricordare le 43 vittime innocenti del crollo del ponte Morandi. Oggi, a distanza di due anni da quella terribile tragedia, tutti gli italiani hanno il dovere di ricordare quelle 43 persone. Un dolore che non potrà mai affievolirsi, un dolore che ci ha segnato profondamente. Perché le loro famiglie, i loro cari continuano a soffrire. Una giornata terribile che ha scosso un intero Paese. Lo scorso 3 agosto il vuoto lasciato dal crollo di quell'opera è stato riempito da un nuovo Ponte. Genova è rinata grazie a un'opera che conserva anche il ricordo di quella tragedia - prosegue Di Maio -. Il nuovo ponte di Genova è il simbolo della ripartenza, che non dimentica però chi ha sbagliato. Chi non ha svolto il suo dovere, chi doveva pensare alla manutenzione del ponte e invece ha pensato solamente ai profitti".

Conte

Il premier Giuseppe Conte è arrivato a Genova, insieme ai ministri De Micheli e Bonafede, per presenziare all'inaugurazione della Radura della Memoria, installazione realizzata in ricordo delle 43 vittime del ponte Morandi. Dopo un momento di raccoglimento davanti alla corona di fiori, posta innanzi la lunga targa su cui sono incisi i nomi delle persone uccise dal crollo, Conte ha seguito insieme ai presenti il video su cui si sono susseguite le foto, i nomi e le età delle vittime. "Le 43 vittime del crollo del ponte non potremo mai dimenticarle - ha detto Conte durante la commemorazione rivolgendosi ai parenti delle vittime -. Siamo qui a ricordare e non vi lasceremo soli in questa vostra richiesta di accertamento delle precise responsabilità . Il vostro dolore è il nostro e la vostra ferita è la nostra. Questa esperienza non resterà confinata in ambito familiare ma vi sosterremo nello sforzo per alimentare una memoria collettiva. Abbiamo i magistrati e una attività investigativa molto complessa che va avanti. Non parlo di promesse, per evitare illusioni, ma io a nome del governo garantisco un impegno, di non lasciare Genova sola. Abbiamo creato le premesse lavorando con tutta la comunità genovese affinché la città possa rinascere. Ci sono le premesse con il nuovo piano nazionale. Vogliamo che le nostre infrastrutture siano sempre più sicure ed efficienti e che simili tragedie non si debbano più ripetere".