Politici e cantanti: tutti a bordo della nave-bolla

Giorgio

Comaschi

Se non si fa Sanremo si muore. Teatri e cinema chiusi? Gente dello spettacolo sul lastrico? Ma Sanremo si deve fare. Le hanno studiate tutte, Ariston, non Ariston, figuranti, non figuranti. E poi l’idea della "nave bolla". Il pubblico su una nave, distanziato, a seguire il festival. Se l’è inventata la Rai (Sanremo però non era d’accordo). Un delirio di proporzioni bibliche. Ma per mettere a a posto tutto una soluzione c’è. E va proposta subito. Una bella "nave bolla", grandissima su cui salirà tutto il festival, i cantanti, gli autori Rai, pagatissimi, con i loro testi demenziali, i "gobbi" che i conduttori e gli ospiti devono rigorosamente leggere da "Signori e signore buonasera" in avanti", le battute che non fanno ridere, Amadeus, le finte liti, i finti bisticci, gli scandali costruiti per fare ascolto, Ibrahimovic che prenderà un milione e mezzo di euro come minimo per far finta di prendere a testate qualcuno, le canzoni brutte. Tutto sulla "nave bolla". Ma sulla suddetta nave (avanti c’è posto) saliranno anche tutti i politici, i vari schieramenti, tutta Montecitorio in blocco con uscieri e portaborse annessi. Infine tutte le trasmissioni televisive, conduttori, le D’Urso, quelli che ti insegnano a lavarti le mani e a mettere le mascherine, tutti.

Poi la "nave bolla", dopo che un vecchio con la barba, soprannominato Noè, avrà fatto salire anche tutti gli animali, salperà felice. Una eterna crociera intorno al mondo, dalle zone australi a quelle oceaniche. Senza mai fermarsi, se non per fare carburante e caricare viveri. Nessun potrà più scendere. E non sarà noioso, perchè potranno cantare (ci sono i cantanti), potranno decidere i DPCM della nave, i colori, cabine gialle, cabine rosse eccetera. Sarà una grande crociera. Che si ripeterà all’infinito, per anni e anni. Chi verrà eliminato, per naturale effetto dell’età, verrà dignitosamente regalato al mare. La "nave bolla", l’arca dei nostri sogni. Per sfuggire al diluvio universale.