Polemiche sull’Antimafia Colosimo eletta presidente L’opposizione lascia l’aula

L’esponente FdI alla guida della commissione. I presunti rapporti con un ex terrorista. Pd, M5s e sinistra sull’Aventino. Ma i voti dem servono solo per eleggere un 5 Stelle.

di Ettore Maria Colombo

Presidente sì, ma con condimento di polemiche. Con 29 voti su 34 votanti (una scheda bianca e 4 preferenze per Dafne Musolino, senatrice di Sud chiama Nord) e i deputati e senatori di Pd, M5s e Avs che hanno polemicamente lasciato l’aula, ma rientrano per eleggere il resto della commissione. Chiara Colosimo, giovane deputata di Fratelli d’Italia (ha 36 anni, è alla prima legislatura), è stata eletta presidente della commissione parlamentare Antimafia. FdI si congratula immediatamente, con Tommaso Foti, capogruppo alla Camera, gli altri assai meno, se non per nulla. Lei, emozionata, dice di volere lavorare con tutti.

I suoi 29 voti sanciscono una vittoria del centrodestra annunciata, ma zeppa di distinguo. La Colosimo viene eletta nel giorno della strage di Capaci e, ovviamente, rende omaggio a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e agli uomini della scorta. Gli applausi per la neopresidente arrivano quando lo spoglio delle preferenze ha raggiunto quota 26, il quorum di maggioranza. Fino a poco prima, però, c’è stata molta tensione, tra distinguo e prese di posizione. Le opposizioni entrano in aula promettendo tempesta ("se il nome non cambia usciamo dall’aula" dicono all’unisono Pd, M5s, Avs). Le dichiarazioni delle associazioni delle famiglie delle vittime di mafie e terrorismo, che una settimana fa hanno detto "no" con una lettera al nome della parlamentare vicina a Giorgia Meloni a causa dei suoi presunti rapporti con l’ex Nar Luigi Ciavardini, hanno scavato un solco. L’ex ministro alla Giustizia, Andrea Orlando, aveva chiesto alla maggioranza di ritirare il suo nome e avanzarne un altro, pronto il Pd a votarlo, ma la maggioranza voleva Colosimo, vicinissima alla premier. Persino dentro FdI era pronta la fronda: una minoranza di FdI (7 deputati e 8 senatori), le avrebbe preferito una tra Carolina Varchi e Wanda Ferro, attuale sottosegretaria al Viminale.

A cose fatte, però, protestano solo le opposizioni. Walter Verini (Pd) dice che la scelta di Colosimo "rappresenta uno schiaffo che la commissione e questo Paese non meritavano". Per lui e altri "la commissione parte azzoppata e poco legittimata". Dopo poco arriva la presidente che risponde così: "Nella mia vita hanno sempre parlato i fatti e le battaglie che fin qui ho condotto con il profondo rispetto che devo ai familiari delle vittime. Li invito qui, è casa loro". Rispetto al presunto legame con l’estremista di destra Ciavardini, lo definisce "presunto", appunto. "Io non ho amicizie. Ho espletato nella mia funzione di consigliere regionale quel che era dovuto come incontrare i detenuti. Conosco Ciavardini come molti altri eletti".

L’ex procuratore nazionale antimafia, il magistrato di lungo corso Federico Cafiero De Raho, è stato eletto vicepresidente in quota M5s (con i voti Pd); l’altro vice è il parlamentare di Forza Italia Mauro D’Attis. De Raho da un lato attacca ("chi è alla presidenza deve essere al di sopra di ogni sospetto"). Poi però, aggiunge: "La commissione è unitaria".