Poco virus sui media Parigi dribbla l’isteria

di Giovanni Serafini

Duecentonovantamila nuovi positivi nelle ultime 24 ore, con 279 decessi. Le cifre del Covid in Francia restano preoccupanti, ma si la sensazione che le cose stiano migliorando. Non si respira il clima ansiogeno di qualche settimana fa. Non si vedono come in Italia lunghe code di persone stressate in attesa del tampone. Non c’è isterismo nei dibattiti radiofonici e televisivi. I giornali evitano il più possibile di dedicare al virus la prima pagina: il ’Figaro’ di martedì parla di Covid a pagina 9, ’Libération’ a pagina 8, ’Le Monde’ a pagina 10.

Rimane un po’ di tensione nelle scuole, molte delle quali chiuse per casi contatto fra gli allievi, ma il primo ministro Jean Castex ha appena annunciato protocolli semplificati: se viene identificato un alunno positivo, i compagni si limiteranno ad effettuare un autotest (gratuito) il primo giorno, seguito da altri due e la scuola resterà aperta. Dopo il discorso minaccioso di Macron ("Ho una gran voglia di rompere le palle ai No vax") il numero delle vaccinazioni continua ad aumentare. Perfino la prospettiva del Pass vaccinale, che dovrebbe entrare in funzione la settimana prossima dopo il via libera del Senato, non sembra evocare le rivolte di piazza temute fino a poco tempo fa.

A sdrammatizzare la situazione transalpina contribuiscono due elementi: da una parte la volontà del governo di combattere le complicazioni burocratiche e fornire spiegazioni chiare ai cittadini, dall’altra l’autorizzazione del ricorso agli autotest. Sono gratis per i minori, per i casi contatto e per chi ha effettuato l’iter completo del vaccino.