Pochi vaccini, ma via libera ai 40enni. E l'Ema promuove l’Italia su Pfizer

Figliuolo: sì alle prenotazioni per la nuova fascia d’età da lunedì. E l’Europa dà l’ok ai 42 giorni per la seconda dose

L'andamento della campagna vaccinale in Italia

L'andamento della campagna vaccinale in Italia

La coperta è corta ma il generale Figliuolo si fa forte dei 25,2 milioni di dosi somministrate e lancia il cuore oltre l’ostacolo. Nonostante le vaccinazioni siano sotto le 500mila promesse (la media a 7 giorni è 468.229), ci siano regioni ancora impegnate a vaccinare i sessantenni e i settantenni, altre che lottano per cercare di aprire la vaccinazione di cinquantenni anche usando il sistema del rinvio della seconda dose. Nonostante in alcune regioni del Sud AstraZeneca non vada proprio, il capo della struttura commissariale annuncia di aver "dato facoltà alle Regioni e Province Autonome di avviare – a partire dal prossimo 17 maggio – le prenotazioni anche per i cittadini over 40".

Al momento ad esser pronte sono il Veneto, la Puglia, il Friuli Venezia Giulia, la Basilicata e la provincia di Bolzano. Il Piemonte avvierà il 17 maggio per i 45-49enni. Le altre si stanno organizzando. Ma il problema non sarà prenotarsi, ma farsi vaccinare. Figliuolo raccomanda anche ai governatori "l’assoluta necessità di continuare a mantenere particolare attenzione per i soggetti fragili, classi di età over 60, cittadini che presentano comorbilità, fino a garantirne la massima copertura". E questa sarà la vera sfida, avendo per tutto maggio le dosi contate, per una simile ambizione. Sono complessivamente circa 3 milioni le dosi di vaccino in arrivo entro la fine di questa settimana: ieri è iniziata la distribuzione di circa 2,1 milioni di Pfizer, oggi sarà la volta di oltre 170mila dosi di Janssen ed entro la fine di questa settimana arriveranno anche circa 360mila dosi di Vaxzevria e oltre 390mila di Moderna. Nel mese di maggio le dosi saranno 17 milioni.

L’Ema – l’autorità europea sui farmaci – ha dato piena copertura alla strategia italiana di ritardare la seconda dose a 42 giorni, come deciso dal Comitato Tecnico Scientifico. "Le raccomandazioni di Pfizer parlano di una finestra di 21 giorni – ha detto il responsabile vaccini, Marco Cavaleri – perché è quello che è risultato dai primi studi a noi noti per la valutazione del vaccino, ma alcuni trial clinici sono stati condotti prevedendo un intervallo di massimo 42 giorni". L’Ema ha dato via libera anche alla somministrazione della seconda dose di AstraZeneca: "Non abbiamo indicazioni che la somministrazione della seconda dose di AstraZeneca possa accrescere il rischio di eventi rari avversi legati alle trombosi, per questo motivo riteniamo che la seconda dose del vaccino debba essere usata".

Non tutti però lo faranno. La Norvegia ha ufficialmente confermato che rinuncerà al vaccino AstraZeneca e che sospenderà anche quello Johnson & Johnson. Si è invece sgonfiato il caso delle presunte 110mila dosi di vaccino AstraZeneca che secondo fonti giornalistiche sarebbero finite dalla Sicilia al Veneto. Figliuolo ha smentito: "I bilanciamenti vengono fatti dalla struttura commissariale e non c’è stata alcuna assegnazione al Veneto di dosi provenienti da altre regioni". "Il Commissario dice il vero – ha assicurato il governatore veneto Luca Zaia – non si è mai mai parlato di arrivi da altre regioni: magari!".