Giovedì 18 Aprile 2024

Pochi vaccinati, Sicilia verso il giallo Lo spettro di un nuovo giro di vite

Preoccupano le soglie dei ricoveri. E tre milioni e mezzo di over 50 non hanno ancora fatto la profilassi

L’estate si avvia verso l’ultimo mese e i colori delle regioni iniziano a prendere vita. Ma non è un buon segno. Si attende l’ufficialità della cabina di regia, ma dal prossimo lunedì 30 agosto tecnicamente la Sicilia approda in zona gialla. Se oggi ci sarà la conferma, sarà la prima regione a cambiare colore dopo il via libera a fine luglio dei nuovi criteri per calcolare il rischio Covid basati sulle ospedalizzazioni, con soglia del 10% per l’occupazione dei posti in rianimazione e 15% per i posti letto in area medica non critica. L’isola, infatti, pure rimando stabile nei valori comunicati ieri dall’Agenas, ha sforato il tetto di occupazione delle terapie intensive portandosi all’11%, dopo una settimana di altalena tra il 10 e il 9 per cento, ha superato il limiti previsti per le aree mediche portandosi al 20% e quello dei contagi. In bilico anche la Sardegna che però non sembrerebbe ancora aver ricevuto il cartellino giallo con ricoveri in terapia intensiva al 12% e in reparto al 14%. Nel mirino in Sicilia la bassa percentuale di vaccinati: più di un siciliano su tre non ha ancora ricevuto alcuna somministrazione di vaccino anti Covid. E non vaccinato è l’80% dei ricoverati, mette in evidenza la Regione stessa.

La Fondazione Gimbe, nel monitoraggio indipendente settimanale, rileva un incremento percentuale dei nuovi casi in 8 Regioni e quello dei casi attualmente positivi in 13 Regioni. Sono 13 le Province con oltre 150 casi per 100mila abitanti. Lieve aumento dei nuovi casi (+4,3%) nel periodo 18-24 agosto rispetto alla settimana precedente, con i pazienti ricoverati in area medica che continuano a salire (+16,2%) e anche nelle terapie intensive (+19,1%). In aumento i decessi: 345 negli ultimi 7 giorni, con una media di 49 al giorno rispetto ai 34 della settimana precedente. In 68 Province, prosegue la Fondazione Gimbe l’incidenza è pari o superiore a 50 casi Covid per 100mila abitanti: in Emilia-Romagna, Liguria, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria tutte le Province raggiungono o superano tale soglia. Seppur in maniera meno netta, evidenzia poi la responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe, Renata Gili, "continua a salire il numero dei posti letto occupati in ospedale: rispetto alla settimana precedente +16,2% in area medica e +19,1% in terapia intensiva". Complessivamente, sono 4,6 milioni gli over 50 che non hanno ancora completato il ciclo vaccinale, "di cui 3,52 milioni (12,9%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose, con rilevanti differenze regionali (dal 19,6% della Sicilia al 8,2% della Puglia)". E i dati confermano "l’esitazione vaccinale degli over 50, mentre salgono tutte le curve degli under 40". Per la fascia 12-19 "non è realistico l’obiettivo di coprire con il ciclo completo il 60-65 per cento prima dell’inizio dell’anno scolastico", spiega Gimbe. E i dati del bollettino quotidiano del ministero della Salute registrano 7.221 contagiati nelle ultime 24 ore, 43 decessi; un +4 sulle terapie intensive (503 ricoverati) e +36 nella voce ricoveri (totale 4.059 pazienti). I tamponi sono stati 220.872 con un tasso di positività in lieve crescita del 3,27%.

Intanto, le regioni aggiorneranno entro il 2 settembre i piani per la mobilità alla luce delle nuove linee guida che il ministro Enrico Giovannini ha consegnato in un incontro insieme alla ministra Carfagna. La riunione tra regioni e rappresentanti del governo ha affrontato anche il tema dei controlli e delle risorse messe in campo sia per compensare i mancati ricavi e i maggiori costi delle aziende di trasporto locale (800 milioni) sia quelle per realizzare servizi aggiuntivi di bus e metropolitane: per quest’ultimo capitolo sono previsti 618 milioni nel secondo semestre dell’anno.

È ancora presto per parlare della terza dose e in Europa l’autorizzazione definitiva per Pfizer, appena accordata negli Usa, potrebbe arrivare nel 2023, anche se quella sancita finora dà tutte le garanzie di sicurezza ed efficacia. A dirlo è l’Ema, l’autorità europea per i farmaci. "In questa fase non è stato ancora determinato quando potrebbe essere necessaria una dose di richiamo per i vaccini Covid e per quali fasce di popolazione", ma l’Ue sta già lavorando con Stati membri e produttori per accelerare le procedure in caso di bisogno, chiarisce l’Agenzia.

Alessandro Belardetti