di Giampaolo Pioli La Grande mela è tornata violenta. Troppe armi in giro e paura. Ieri molte metropolitane anche se tutte funzionanti erano semivuote. Gli autobus invece strapieni. Non che uno sparatore non possa fare fuoco sulla linea M12 che da Harlem porta al Village sulla corsia preferenziale o sull’M42 che attraversa in orizzontale tutta Manhattan, ma il senso di insicurezza dei newyorkesi che usano i mezzi pubblici per spostarsi o per lavoro, è diventato enorme in poche ore. La mancata strage nella metrò di Brooklyn rimane un trauma fortissimo. La violenza degli anni Ottanta e Novanta, quando anche Times Square e il Bus Terminal nel West Side erano considerate zone of limits dove si mischiavano ripetutamente pistole e coltelli, violenza e droga. E a poche ordagli spari di Brooklyn (col mancato killer già in carcere) ieri notte un’altra sparatoria ha fatto una nuova vittima di 21 anni nel Bronx. Questo porta la somma delle sparatorie a 297 dall’inizio dell’anno, rispetto alle 260 dello stesso periodo dell’anno precedente. In America ci sono più di 400 milioni di armi, quasi 2 pistole o fucili per ogni cittadino, senza contare che centinaia di migliaia sono illegali e non fanno parte del conteggio. Il sindaco Adams torna a ripetere che nel solo mese di marzo sono state tolte dalle strade più di 1.800 pistole e mitragliette. Un numero che lui spera possa continuare a crescere anche nei prossimi mesi quando conta di mettere almeno altri 1.000 poliziotti nei quartieri e sui mezzi pubblici e non ridurli come invece invocavano molti leder democratici della sinistra radicale al tempo delle elezioni. Rudolph Giuliani, inaugurando la ’tolleranza zero’ nel 1994 coi muscoli e le manette dei poliziotti si era imposto fino al 2001 come il sindaco d’America. Aveva ripulito completamente il centro di Manhattan, fatto rinascere i ...
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