Mercoledì 24 Aprile 2024

Pochi agenti a New York E riesplode la criminalità

Pesano il caso Floyd e i Black lives matter. Il sindaco ex poliziotto cerca la svolta. Nella Grande Mela omicidi e rapine come negli anni ’80: record di sparatorie

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di Giampaolo Pioli

La Grande mela è tornata violenta. Troppe armi in giro e paura. Ieri molte metropolitane anche se tutte funzionanti erano semivuote. Gli autobus invece strapieni. Non che uno sparatore non possa fare fuoco sulla linea M12 che da Harlem porta al Village sulla corsia preferenziale o sull’M42 che attraversa in orizzontale tutta Manhattan, ma il senso di insicurezza dei newyorkesi che usano i mezzi pubblici per spostarsi o per lavoro, è diventato enorme in poche ore. La mancata strage nella metrò di Brooklyn rimane un trauma fortissimo.

La violenza degli anni Ottanta e Novanta, quando anche Times Square e il Bus Terminal nel West Side erano considerate zone of limits dove si mischiavano ripetutamente pistole e coltelli, violenza e droga. E a poche ordagli spari di Brooklyn (col mancato killer già in carcere) ieri notte un’altra sparatoria ha fatto una nuova vittima di 21 anni nel Bronx. Questo porta la somma delle sparatorie a 297 dall’inizio dell’anno, rispetto alle 260 dello stesso periodo dell’anno precedente.

In America ci sono più di 400 milioni di armi, quasi 2 pistole o fucili per ogni cittadino, senza contare che centinaia di migliaia sono illegali e non fanno parte del conteggio. Il sindaco Adams torna a ripetere che nel solo mese di marzo sono state tolte dalle strade più di 1.800 pistole e mitragliette. Un numero che lui spera possa continuare a crescere anche nei prossimi mesi quando conta di mettere almeno altri 1.000 poliziotti nei quartieri e sui mezzi pubblici e non ridurli come invece invocavano molti leder democratici della sinistra radicale al tempo delle elezioni. Rudolph Giuliani, inaugurando la ’tolleranza zero’ nel 1994 coi muscoli e le manette dei poliziotti si era imposto fino al 2001 come il sindaco d’America.

Aveva ripulito completamente il centro di Manhattan, fatto rinascere i teatri di Broadway, convinto la Disney a investire e spinto la gente ad uscire di nuovo senza paura di molestie o assalti. Ma non aveva completato il lavoro. Tutta, la sporcizia umana delle gang e delle mafie, della prostituzione e dei pornoshop, si è irrobustita nel Queens appena oltre l’East River e a Brooklyn, mentre in realtà non se n’è mai andata da alcune aree di Harlem oltre la 125^ strada e dal Bronx.

La muscolosa scopa di Giuliani ha ripulito il centro ma spinto la polvere in periferia. Nei suoi tre mandati il sindaco Bloomberg preoccupato soprattutto di mantenere una città fortemente attraente per gli investitori immobiliari ha cercato con ’stop and frisk’ ( fermare e perquisire) di bloccare preventivamente eventuali crimini violenti ma ha incontrato la forte opposizione della comunità di colore della città e dei progressisti che ritenvano l’operazione ingiusta e discriminante perché aveva come bersaglio soprattutto la gente di colore, ispanici e asiatici.

Il successore DeBlasio, per recuperare un elettorato disilluso, ha preteso più attenzione e rigore dai poliziotti che, paralizzati dal caso Floyd e dal movimento Black lives matter, gli hanno voltato le spalle per anni senza intervenire con energia quando il crimime ha iniziato a salire. Il Covid ha fatto il resto aumentando del 12% l’acquisto delle armi in tutti gli Stati Uniti, ma soprattutto ha incrementato il contrabbando dal Messico e dall’America latina che le gang vedono come un grande elemento di profitto insieme alla droga. E se l’America è sempre stata la terra dei pistoleri a questi ritmi New York rischia di togliere a Chicago il primato di città violenta e fuori controllo.