Covid, Figliuolo: "Siamo al plateau". Cosa significa e perché è una buona notizia

Il generale sulla curva dei contagi: "Si sta andando in discesa". Il virologo Pregliasco in disaccordo: "I casi crescono ancora". Bassetti: "Siamo al picco dei ricoveri"

Roma, 24 gennaio 2022 - Frena l'epidemia di Covid. Per il commissario all'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, "ci sono buone notizie: sembra che siamo arrivati al plateau per Omicron e si sta andando in discesa". "Speriamo che questo sia il trend consolidato - ha detto il generale a margine della sua visita al centro vaccinale del Portello a Milano -. Negli ultimi due giorni anche in Lombardia il numero degli ingressi in ospedale è inferiore al numero dei dimessi. Questo fa ben sperare". Tutto questo è merito del "buon andamento delle vaccinazioni. L'Italia sta facendo molto bene". 

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Cos'è il plateau

Cosa vuol dire che la curva è al plateau? Dal francese 'altopiano', 'piano', si parla di plateau quando la curva procede parallela all'asse delle ascisse in un piano cartesiano. Nella fase di plateau la curva non cresce, né cala ma resta costante. Nel caso del Covid la curva dei contagi è al plateau quando i nuovi casi giornalieri smettono di crescere e diventano costanti. E' la fase che precede la discesa, ovvero il calo delle nuove infezioni. Secondo Figliuolo dunque il dati ci dicono che è finita la fase espansiva dei questa ondata e comincia la fase di contrazione. 

Esempio di plateau nella curva degli attualmente positivi (Fondazione Gimbe)
Esempio di plateau nella curva degli attualmente positivi (Fondazione Gimbe)

Pregliasco: "Contagi crescono ancora"

Più cauto il virologo Fabrizio Pregliasco.  "Il raggiungimento del picco o di un plateau, così come la discesa, si può giudicare solo quando effettivamente si ha l'evidenza di un calo del numero dei casi perché purtroppo - avverte l'esperto - l'assestamento di un plateau può protrarsi per un bel po' di tempo". In questo momento l'Rt (l'indice di contagio) "è ancora superiore a 1 nell'ultima rilevazione e quindi c'è ancora una fase di crescita" dei contagi Covid

E' comunque vero che "la discesa è in vista", dice Pregliasco: l'Rt si è abbassato e si assiste a una "riduzione della velocità della crescita".

Nell'evoluzione della pandemia "penso che Omicron ci stia dando per alcuni versi una mano perché - sottolinea il professore della Statale di Milano - la sua elevata contagiosità in qualche modo coinvolge tantissime persone e quindi questo faciliterà non tanto un'immunità di gregge in quanto tale, ma comunque farà sì che una gran quota di soggetti" immunizzati anche dall'infezione naturale "non saranno più suscettibili al virus, speriamo per un bel po' di tempo".

L'ottimismo di Locatelli 

Condivide l'ottimismo Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità: "La situazione dei dati degli ultimi giorni indica indubitabilmente una frenata. Questo è un segnale incoraggiante. Soprattutto è rilevante il segnale della riduzione dei nuovi ingressi nelle terapie intensive e nei posti letto di area medica". La previsione di una fine vicina della pandemia, ritenuta "plausibile" dell'Oms, è motivata, spiega Locatelli: "Stante l'elevata contagiosità della variante Omicron, la percentuale di coloro che verranno infettati ci si aspetta essere alta e quindi questo toglierà popolazione suscettibile e quindi dovrebbe portare sul lungo termine a un contenimento significativo di quella che poi è la circolazione virale". 

Bassetti: "Siamo al picco dei ricoveri" 

Per l'infettivologo Matteo Bassetti "i numeri sono evidenti: tra le persone ieri ricoverate in terapia intensiva e quelle di 10 giorni fa c'è una stabilità. Siamo in una fase in cui non c'è stato un incremento degli accessi in rianimazione e questo oggi deve essere, insieme al dato delle aree mediche, l'indicatore più importante. Siamo arrivati al picco e questa settimana speriamo di scendere anche con i ricoveri". 

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