Giovedì 25 Aprile 2024

Più si arrabbia, più diventa verde Incredibile: Hulk ha sessant’anni

Da scienziato mite e gracile a gigante furioso: l’eroe Marvel col superpotere dello stress continua a trionfare

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di Andrea

Bonzi

Un consiglio: non fatelo arrabbiare. Hulk compie 60 anni. Il gigante dei fumetti e dei film Marvel esordì nelle edicole il 10 maggio 1962. Frutto della fantasia dei soliti Stan Lee e Jack Kirby, il colosso è entrato nell’immaginario collettivo, la sua forza è diventata proverbiale. Origini dal gusto letterario, tra Lo strano caso del Dottor Jekyll e del signor Hyde e il mito di Frankenstein. "Mi sono ricordato del libro di Stevenson e del film di Frankenstein con Boris Karloff – ha dichiarato Lee, scomparso nel 2018 –. Il mostro non voleva fare del male a nessuno, ma quegli idioti hanno continuato a inseguirlo finché non ha dovuto contrattaccare". La leggenda viene riscritta innestando elementi dall’attualità, a partire dall’incubo nucleare, con gli Stati Uniti in piena Guerra fredda.

La storia è nota: il gracile scienziato Bruce Banner salva un giovane scavezzacollo da una bomba sperimentale, ma viene investito in pieno dai raggi gamma. Non muore, ma quando è sotto stress si trasforma in un mostro di tre metri la cui potenza fisica aumenta al crescere della rabbia. Una doppia personalità: perso il controllo, Banner viene sostituito da un colosso dalla mente infantile e dal vocabolario limitato, guidato dagli istinti. Bella gatta da pelare anche per la fidanzata (poi moglie) Betty Ross, il cui rapporto vive momenti burrascosi. Temuto dagli umani, braccato dai militari, Hulk è costretto a fuggire da un punto all’altro della Terra, alla continua ricerca di pace.

I cambiamenti sono la cifra della sua storia, a partire da quelli cromatici: nel primo episodio, Hulk ha la pelle grigia ed è meno massiccio di quanto ci si possa aspettare. Lee voleva ricordasse il Golem, mostro di fango della tradizione ebraica, ma il risultato di stampa non lo convinse. E così, con il colorista Stan Goldberg, si passò al verde, con cui oggi viene identificato il personaggio. Personaggio che non ebbe subito fortuna: dopo i primi 6 numeri The Incredible Hulk chiuse: per rivederlo bisognerà attendere il 1964. Da lì in poi, però, è stato tutto in discesa.

Il gigante di giada diventa un personaggio di primo piano, si scontraincontra con i supereroi Marvel principali, ed entra pure nei Difensori: "Hulk spacca!", e giù botte. Il salto definitivo negli anni Novanta, quando lo scrittore Peter David scava a fondo nelle personalità multiple di Banner. Al classico mostro verde tutto muscoli e al debole Bruce si affianca il grigio Mister Fixit, in giacca e cravatta, meno imponente ma furbo e manipolatore. I tre si fondono in un Hulk che non ha più bisogno di trasformarsi ma somma l’intelligenza di Banner al sarcasmo di Fixit e alla forza di Hulk. Ma anche questa mutazione sarà temporanea.

Un serbatoio di storie a cui Hollywood non poteva restare indifferente. Successo planetario è stato il telefilm The Incredible Hulk (1977-1982) con Bill Bixby nei panni di Bruce Banner e il culturista sordo Lou Ferrigno in quelli del colosso verde: all’avventura si mescolavano tematiche sociali, con finali sovente malinconici. Dal piccolo al grande schermo, con due film: il primo di Ang Lee (2003), con Eric Bana e Jennifer Connelly, interessante per la struttura fumettistica di certe sequenze, poi il reboot del 2008 con Edward Norton. Il rilancio definitivo con la saga di Avengers (dal 2011), con Mark Ruffalo: ridotto un po’ a macchietta in Thor: Ragnarok, tornerà a breve nell’imminente serie tv della cugina She-Hulk su Disney+.