Mercoledì 24 Aprile 2024

Pistole e risse La guerra dei trapper In cella i re della musica violenta

Oltre a Baby Gang e Simba La Rue, arrestati i membri dell’entourage per l’assalto sanguinario in luglio. Il giudice: una caccia armata all’uomo. "Il cantante convalescente colpiva un rivale con le stampelle"

"Lo buttano in gabbia pensando che il ragazzo cambia, ma esce fra’ con ancora più rabbia". Testo di Zaccaria Mouhib, alias Baby Gang. E più che le parole di una canzone (’Rapina’) sembra quasi la storia della sua vita. Sì, perché ieri il 21enne italo-marocchino fenomeno della trap da milioni di visualizzazioni è stato nuovamente arrestato, a valle di un’operazione congiunta dei carabinieri della Compagnia Duomo e dei poliziotti della Squadra mobile sulla rissa con sparatoria andata in scena alle 5 del 3 luglio in corso Como a Milano. Con lui sono finiti in cella alcuni dei componenti del suo entourage e l’amico artista Simba La Rue, all’anagrafe Mohamed Lamine Saida, 20enne già ammanettato due mesi fa per il sequestro-lampo del rivale padovano Baby Touché. Quella notte, secondo la ricostruzione degli investigatori coordinati dal pm Francesca Crupi, 11 componenti del gruppo Baby Gang-La Rue incrociano un 28enne senegalese che ha un conto in sospeso con un loro amico. È quasi l’alba quando l’uomo, la moglie, un suo connazionale e alcune modelle escono da un locale di via de Tocqueville: una delle ragazze viene spintonata di proposito per accendere la miccia. Il senegalese recupera da un cespuglio scacciacani e spray al peperoncino che si è portato dietro per difendersi in caso di incroci indesiderati e, a suo dire, esplode due colpi per errore. Gli altri capiscono che quell’arma è inoffensiva e partono all’assalto, dando vita, per dirla con le parole del gip Guido Salvini, a una "caccia armata all’uomo": calci, pugni e pure stampellate, quelle sferrate dal convalescente Simba La Rue, accoltellato alla gamba due settimane prima. Da un borsello spunta una pistola a salve modificata: passa di mano più volte e alla fine uno della comitiva dei trapper la usa per ferire i due senegalesi alle gambe. Arriva la polizia: i centrafricani vengono portati in ospedale e arrestati dalla Mobile per rissa aggravata; a casa di uno di loro vengono trovati la scatola della scacciacani e 41 cartucce a salve. Nel frattempo, il fuggi fuggi degli aggressori viene registrato in tempo reale dai militari della Duomo, che li stanno intercettando da tempo per incastrarli come autori del rapimento di Baby Touché: in auto commentano quello che è successo. I riscontri arrivano dai filmati delle telecamere. Una in particolare riprende una scena da film western: Baby Gang contro una guardia giurata richiamata dagli spari. Entrambi impugnano una pistola, con le braccia tese, a pochi metri l’uno dall’altro. Secondi infiniti nel caos. Poi il trapper abbassa l’arma, passa di fianco al vigilante e si allontana.

Nicola Palma