Venerdì 19 Aprile 2024

Un tuffo in piscina senza paura. "Il cloro ammazza il Coronavirus"

Le rassicurazioni dei virologi. "Niente mascherina in acqua, basta il distanziamento fra gli utenti". Più igienizzazione degli impianti e termoscanner prima di entrare in vasca: ecco come sarà la Fase 2

Coronavirus, non dovremo rinunciare ai bagni in piscina (Newpress)

Coronavirus, non dovremo rinunciare ai bagni in piscina (Newpress)

Roma, 14 maggio 2020 - Bagno in piscina senza mascherina? Concesso, ma distanti, come si conviene ai tempi del Coronavirus. La stagione estiva, per fortuna, porta in dote un formidabile corredo di disinfettanti naturali: il sole con i raggi ultravioletti ad azione antisettica, la brezza ricca di salsedine che rinnova l’aria. E chi sceglie di rinfrescarsi con un tuffo, prego. "C’è il cloro, che uccide i germi – assicurano gli esperti – e il sale, se la vasca contiene acqua di mare. Sono elementi igienizzanti che giocano a nostro favore".

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Ma cosa cambierà quest’anno? "I gestori dovranno incrementare le misure di igiene e prevenzione – spiega Marco Tinelli, specialista del direttivo della Società italiana malattie infettive (Simit) – seguendo le indicazioni ministeriali. Ad esempio la clorazione dell’acqua sarà mantenuta costante. Nel regolare l’accesso alla struttura occorrerà confidare sul senso di responsabilità degli utenti. Chi ha segni di malessere, o ha avuto contatti con persone infette, deve stare alla larga. Potrà capitare, all’ingresso nei centri attrezzati, di essere sottoposti al termoscan, per controllare la temperatura corporea prima di entrare".

E in acqua, potremo nuotare liberamente? A questo proposito è uscito un documento congiunto, redatto da Inail e Istituto superiore di sanità, con indicazioni stringenti sulla balneazione, ma in una situazione in divenire, come in questa epidemia, le norme possono essere aggiornate in qualunque momento, quindi armiamoci di pazienza, potrebbero esserci delle sorprese. 

"Ma una cosa è certa, indossare la mascherina in acqua sarebbe inutile, anzi ridicolo – aggiunge Tinelli – perché rispettando la distanza la balneazione avviene già in sicurezza, il virus in acqua verrebbe subito inattivato dal cloro. Le norme direbbero 7 metri quadrati per persona, nella vasca, ma occorre appellarsi anche al buon senso. Di certo sono improponibili quei sovraffollamenti che si vedevano una volta".

Dunque, relax e disciplina. Un regolamento dettagliato è stato stilato dalla Federazione italiana nuoto, che raccomanda di esporre pannelli esplicativi in prossimità degli impianti con le norme di comportamento chiaramente indicate. Federnuoto ha stilato in particolare un documento relativo alle misure da adottare negli impianti sportivi dotati di piscina e palestra. Nel team di esperti arruolati per dettare le linee guida compaiono i nomi di due illustri professori della Simit, Massimo Andreoni, ordinario di malattie infettive all’Università di Roma, Tor Vergata, e Giovanni Di Perri, direttore della clinica delle malattie infettive, Università di Torino.  "In questa fase incerta e transitoria - si legge nel documento - andrà previsto un sistema di autocontrollo igienico sanitario più restrittivo rispetto alle attuali norme, peraltro già molto accurate. Le piscine italiane sono ambienti da considerare salubri, tanto che non si registrano casi di epidemie di alcun tipo originate o amplificate da impianti natatori gestiti secondo le regole".

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