Venerdì 19 Aprile 2024

Pioggia o Covid, sempre in sella. "Il lato oscuro della gig economy"

Lorenzo Righi, 28 anni: "Lo stipendio? Fatichiamo a portare a casa mille euro. Quando va bene"

Un rider di Uber in un'immagine di archivio (foto Imagoeconomica)

Un rider di Uber in un'immagine di archivio (foto Imagoeconomica)

Decine di centinaia di chilometri dopo, è ancora in sella con il suo cartone delle consegne. Sempre, anche quando è domenica, quando piove a dirotto, quando c’è il Covid, anzi soprattutto con il virus taglia-movida… Lorenzo Righi, 28 anni, da tre fa il fattorino del cibo. Uno dei dieci, centomila rider che sono diventati la vera classe operaia di oggi, solo imbellettata dalla cosiddetta tecnologia smart: le app per parlare con il datore di lavoro, l’algoritmo delle consegne e la rete che collega le richieste in tutte le città. Ora anche le parole sprezzanti di una manager del settore.

"Un sistema per disperati", è stato detto. Vi sentite così?

"No, noi sappiamo perché lo facciamo: chi è precario di lunga data, chi lo fa per pagarsi gli studi, chi è arrivato con un barcone e non ha altre possibilità. Ma fa male ascoltare questi toni sprezzanti da parte dei dirigenti. Un cinismo da paura".

Il pm che ha indagato sul caso Uber parla anche di ’rider derubati’ perfino delle mance.

"Diciamo che queste cose erano note agli addetti ai lavori. Alcuni immigrati, a cui sono successi questi episodi, purtroppo devono scontare anche il razzismo".

C’è un po’ questo contrasto: tutto immediato, il cibo portato praticamente sul sofà. Ma dietro questa comodità cosa si nasconde?

"Lo si può ascoltare dall’estratto choc che fa parte dell’inchiesta Uber: un lavoro dove ci si fa il c... per portare a casa, se va bene, mille euro. Noi siamo i ’disperati’ dietro il luccichio della gig economy".

Con la direttiva Ue sulle condizioni lavorative della gig economy le cose potrebbero cambiare...

"Vediamo, l’Italia le recepirà? Di certo da quando come Riders Union abbiamo fatto sentire la nostra voce, almeno si parla dei diritti da lavoro subordinato da riconoscere, ma...".

Ma?

"La strada è lunga. In Deliveroo, dove lavoro, ora sarà riconosciuto il pagamento legato ai tempi di consegna invece che alla consegna stessa. Un cottimo legato ai tempi (ad esempio un quarto d’ora) invece che al pezzo (guadagno di circa 3,5-4 euro lordi). Quasi peggio. Per non parlare dell’estrema precarietà: sa quanti sono stati licenziati da una app per una segnalazione negativa di un ristorante?"