di Alessandro Farruggia La Russia non molla e spara sui civili. Fermate a Kiev – nonostante una colonna di 60 km di mezzi militari russi sia giunta a una quarantina di km dalla capitale, a 15 dal fronte – e ricacciate fuori Kharkiv, ferme nel Donbass, le truppe russe avanzano a Kherson, dove entrano in città, proseguono l’offensiva tra Mariupol e Melitopol. Soprattutto lanciano nuovi attacchi missilistici (solo ieri, 400), aerei e di artiglieria su obiettivi militari e civili: tra i più clamorosi ieri quello contro il palazzo del governatore di Kharkiv e contro la torre della tv di Kiev oltre che contro numerosi edifici civili in molte città. Colpite anche scuole, case, ospedali. E adesso Mosca rischia l’accusa di crimini di guerra. CORTE PENALE INTERNAZIONALE La Corte Penale Internazionale (Cpi) ha annunciato che aprirà un’indagine su presunti crimini di guerra condotti dalla Russia in Ucraina. Lo ha detto il procuratore della Cpi Karim AA Khan, affermando che "c’è una base ragionevole per ritenere che siano stati commessi in Ucraina sia presunti crimini di guerra, sia crimini contro l’umanità". Le prime udienze si terranno il 7 e l’8 marzo. In Ucraina "ci sono già 400 morti civili in quattro giorni e di questi 20 sono bambini" ha denunciato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "Putin e i comandanti sul campo – ha detto il vicepremier britannico Dominic Raab – devono sapere che se commettono crimini di guerra finiranno i loro anni dietro le sbarre". BOMBE SU KHARKIV Kharkiv , a seconda città del Paese, nel nord-est vicino al confine russo, ha vissuto un’altra giornata di pesanti raid, che hanno preso di mira con un missile da crociera la sede del governo locale, con un secondo colpo di un razzo simile che ha colpito un edificio vicino dopo l’arrivo dei soccorritori (in 5-7 ...
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