Pioggia di fuoco per cacciare Zelensky Chernobyl ai russi, torna l’incubo scorie

Attacco dalla Crimea, da est e dal confine bielorusso. Centinaia di morti, conquistata la centrale nucleare. Il presidente: sabotatori a Kiev, ma io resto qui

di Alessandro

Farruggia

Un attacco su tre fronti – il nord, l’est e il sud – condotto con forze aree, missilistiche, truppe di terra e forze navali, con l’obiettivo finale di prendere il controllo della capitale Kiev, obbligare il governo ucraino a capitolare e sostituirlo con un esecutivo “amico“. È un attacco mai visto dalla fine della Seconda guerra mondiale in Europa, un’offensiva a freddo contro un Paese sovrano, quello scattato alle 3 della scorsa notte contro l’Ucraina. Un attacco condotto con 175mila uomini e voluto dal presidente russo Vladimir Putin. Le prime vittime sono innumerevoli: gli ucraini ne ammettono 137 ("eroi", li chiama il presidente Zelensky), tra civili e militari. I russi ne avrebbero un centinaio. Decine i blindati distrutti. Gli ucraini avrebbero abbattuto 7 aerei e 7 elicotteri russi, i russi solo 2 aerei ucraini, perché l’aviazione di Kiev ha fatto poche sortite.

LA PRIMA ONDATA

L’attacco è scattato col lancio di 100 (160 per il Pentagono) tra missili da crociera Kalibr partiti da navi russe nel Mar Nero, missili da crociera Raduga lanciati da aerei Tupolev, missili balistici Iskander, missili antiradar. Secondo il ministero della Difesa russo, "hanno colpito 74 obiettivi militari tra cui 11 aeroporti, 3 posti di comando e controllo e 18 radar di tiro antiaerei". Centrati target ovunque, anche nell’est. Una pioggia di fuoco.

IL FRONTE DELLA CRIMEA

Dalla Crimea hanno mosso colonne di blindati russi che hanno ingaggiato gli ucraini e conquistato Genichesk e hanno puntato verso il fiume Dnepr. A fine mattinata l’hanno raggiunto strappando alla Guardia nazionale ucraina la cittadina di Kachovka dove hanno preso il controllo della centrale idroelettrica; gli ucraini in serata sostengono di averla ripresa. Una colonna russa si è spinta fino alla periferia di Kherson, dov’è stata fermata; un’altra ha avanzato verso Melitopol. Smentito un attacco a Odessa degli uomini della 218ª brigata guardia di fanteria, che avrebbero attaccato il porto giungendovi con elicotteri partiti dalla Crimea. Odessa è stata sì colpita, ma da missili da crociera. Distrutti – facendo almeno 50 morti – una base militare e i dock della marina ucraina.

OFFENSIVA DA NORD

Le truppe russe sono entrate in azione sia dalla Bielorussia che da Nove Yurkovici (Russia) e sono state ingaggiate dalla guardia di frontiera e dall’esercito. Un gruppo di 33 elicotteri Ka58 e Mi8 ha attaccato 60 chilometri più a sud l’aeroporto dell’Antonov, ad Hostomel, 25 chilometri da Kiev. L’obiettivo era creare una testa di ponte dove fare affluire truppe con un ponte aereo. Le forze ucraine hanno combattuto per ore, abbattendo tre elicotteri, ma perdendo infine il controllo dello scalo dopo il lancio di centinaia di parà. La Guardia nazionale ucraina ha risposto bombardando con mortai. Secondo Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente, a tarda sera gli ucraini avrebbero riconquistato lo scalo anche se i combattimenti continuano.

PRESA CHERNOBYL

Una colonna corazzata ha attaccato nel pomeriggio la zona di esclusione della centrale nucleare di Chenobyl e dopo alcune ore avrebbe preso il controllo dell’area dove si trova il sarcofago della centrale esplosa. In serata il consigliere presidenziale Mikhail Podolyak ha annunciato la perdita della centrale: "Dopo una feroce battaglia, il nostro controllo sul sito di Chernobyl è andato perso. Le condizioni delle strutture dell’ex centrale nucleare di Chernobyl, il confinamento e lo stoccaggio delle scorie nucleari sono sconosciute. È impossibile dire che la centrale nucleare sia sicura".

PARACADUTISTI IN AZIONE

I russi sono penetrati su tutto il fronte est per 1040 chilometri. Le truppe di Mosca sono avanzate lungo l’autostrada M2 Kiev-Mosca fino all’area di Glukhov, dove gli ucraini hanno utilizzato con successo missili anticarro Javelin, e colpito una colonna di blindati russa: 15 carri T-72 sono stati neutralizzati. Scontri fino alla periferia di Sumy. Attacco anche più a sud, nella regione di Kharkiv, seconda città ucraina, dove sono stati lanciati centinaia di paracadutisti russi.

SITUAZIONE NEL DONBASS

Il Donbass non è stato molto interessato dall’avanzata. Ma in serata è finita sotto attacco russo, anche missilistico, la città portuale di Mariupol. I russi vogliono aprirsi la strada verso Melitopol e lì riunirsi con le forze che avanzano dalla Crimea. Secondo Kiev, la Russia vuole bloccare la capitale e creare un corridoio verso la Crimea e la regione separatista della Transnistria, in Moldavia. Alla fine Zelensky annuncia: "Forze di sabotaggio russe sono entrate a Kiev. Ma io resto qui". E inizia una nuova giornata di guerra.