Giovedì 25 Aprile 2024

Pillola gratis alle under 25 Il sì del ministro: "Direzione giusta"

L’Aifa inizia l’esame della proposta sul contraccettivo. Speranza: "È già così in alcune Regioni e all’estero" . I medici: "È un passo di civiltà necessario, lo chiediamo dal 2018. Tutela la salute delle donne"

Gratuita per le under 25: una nuova fase per l’accesso alla pillola anticoncezionale potrebbe aprirsi presto. È cominciato ieri l’esame della proposta da parte delle commissioni competenti dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa): tocca a loro, alla Commissione tecnico scientifica (Cts) e al Comitato prezzi e rimborso (Cpr), prendere una decisione definitiva, che porterebbe l’Italia ad allinearsi a quanto avviene già in altri paesi.

Il via libera politico arriva dal ministro per la Salute Roberto Speranza, sia pure dalla postazione di un governo in carica solo per l’ordinaria amministrazione: "Sulla rimborsabilità della pillola contraccettiva – ha detto il ministro – l’Aifa ha avviato da tempo una procedura che ha bisogno chiaramente dei necessari tempi tecnici. A me sembra che la direzione di marcia sia quella giusta, e tra l‘altro è una direzione già assunta da alcune Regioni e da altri paesi europei".

Il dibattito sulla pillola si è riacceso negli ultimi giorni dopo l’annuncio del governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini che ha deciso di distribuire la pillola abortiva Ru486 nei consultori. La Regione Lazio, che cinque anni fa ha fatto questa scelta non ospedalizzando l’aborto farmacologico, mira ora proprio alla gratuità del farmaco: l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato vuole istituire un tavolo tecnico per arrivare a un protocollo sperimentale per la gratuità della pillola contraccettiva per le ragazze tra i 15 e i 19 anni. Una richiesta in tal senso era arrivata anche dalle due studentesse che in campagna elettorale hanno avuto uno scontro verbale con la parlamentare Laura Boldrini. Altre Regioni, come il Piemonte, prendono invece un’altra strada: qui una delibera attuativa prevede un fondo “pro vita“ da 400 mila euro, da destinare alle donne in difficoltà economica.

Dal mondo della medicina arrivano segnali di consenso per l’ipotesi della gratuità. Per il ginecologo Emilio Arisi, già presidente della Società medica italiana per la contraccezione (Smic), "è uno step sicuramente necessario. Come ginecologi avevamo già presentato nel 2018 un documento su questa possibilità, dimostrando come fosse un atto di civiltà, un passo in avanti per la salute sessuale e riproduttiva della donna, perché si evitano le gravidanze non programmate o indesiderate. È anche un risparmio per il Servizio sanitario nazionale".

Sulla stessa linea Nicoletta Colombo, docente di ginecologia e ostetricia all’Università di Milano Bicocca: "La pillola – spiega – può avere una funzione anche nella prevenzione dei tumori. Se assunta per un periodo abbastanza prolungato, può ridurre anche del 50% l’insorgenza del carcinoma ovarico".