Pietro Anastasi, il figlio: "Aveva la Sla, ha scelto la sedazione assistita"

Lo rivela Gianluca Anastasi, figlio del bomber: "Ha scelto lui giovedì sera di andarsene"

 Pietro Anastasi era malato di Sla (Alive)

Pietro Anastasi era malato di Sla (Alive)

Varese, 18 gennaio 2020 - Pietro Anastasi era malato di Sla, e ha scelto la sedazione assistita. "Papà aveva la Sla. Ha scelto lui giovedì sera di andarsene. Ha chiamato mia mamma e ci ha detto di volerla subito", lo rivela Gianluca Anastasi all'agenzia Ansa, ricordando il padre scomparso ieri. 

"Gli era stata diagnosticata tre anni fa dopo essere stato operato di un tumore all'intestino. Gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti e lui giovedì sera quando era ricoverato all'ospedale 'di Circolo' di Varese ha chiesto la sedazione assistita per poter morire serenamente", spiega il  figlio confermando che la morte è stata una conseguenza della Sla.

Gianluca racconta: "Tutto era cominciato tre anni fa con dei dolori al braccio e alla gamba ma a lui all'inizio non abbiamo detto nulla. Abbiamo fatto altri esami ed è venuto fuori che aveva un tumore all'intestino, anche se persisteva il problema neurologico alle gambe. Comunque papà si è operato e il tumore è stato tirato via. Poi abbiamo fatto altre analisi e approfondimenti medici ed è venuto fuori il problema. Il medico ci ha detto che era Sla, ma a papà abbiamo preferito tacerlo, anche se lui aveva capito tutto". 

Il figlio prosegue il doloroso ricordo: "Abbiamo deciso di dirgli la verità tre mesi fa ma lui come detto lo aveva già immaginato perchè i problemi nei movimenti erano evidenti. Da allora la cosa è precipitata e gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti, perchè papà non riusciva più a muoversi e respirava a fatica e si aiutava con l'ausilio di una macchina da cui non riusciva più a staccarsi. Poi gli è stata consigliata anche la tracheotomia ma a quel punti lui ha detto 'basta', seguirò il destino della mia malattia", e ha rifiutato l'accanimento terapeutico. 

"Così mercoledì è entrato nell'Hospice, dove sono i malati terminali, - spiega il primogenito- e il giorno dopo ha deciso di essere sedato. Lui era cosciente anche se faceva fatica parlare, ci ha salutato, mio fratello che vive in America, poi me e mia mamma, abbiamo chiacchierato una mezzoretta dei vecchi tempi e della vita bella insieme poi è arrivato il dottore, gli ha messo l'ago per la sedazione assistita. In 40 minuti si è addormentato e il giorno dopo papà è morto".