Piazza Armerina: sacerdote arrestato per violenza sessuale. Ordinanza eseguita a Ferrara

L'accusa: atti sessuali con minorenni quando era seminarista e anche dopo l'ordinazione. Una vittima aveva scritto anche a Papa Francesco

Polizia (Foto di repertorio)

Polizia (Foto di repertorio)

Enna, 27 aprile 2021 - Una storiaccia ancora tutta da definire arriva oggi dalla Sicilia. Un sacerdote della diocesi di Piazza Armerina è stato arrestato dalla quadra mobile di Enna per violenza sessuale e atti sessuali con minorenni commessi quando era seminarista e anche dopo la sua ordinazione. L'ordinanza è stata eseguita a Ferrara dove il sacerdote si è trasferito.

Un'accisa devastante che ora dovrà ovviamente trovare i riscontri dall'inchiesta giudiziaria e dall'eventuale processo. La Procura contesta al religioso l'aggravante dell'aver approfittato delle presunte vittime a lui affidate per ragioni di istruzione ed educazione alla religione cattolica. Il Gip, accogliendo la richiesta del procuratore Massimo Palmeri e dei sostituti Stefania Leonte e Orazio Longo, ha emesso un'ordinanza agli arresti domiciliari. Le indagini erano stata avviate lo scorso dicembre dopo la denuncia di un giovane alla squadra mobile.

L'indagine, condotta dalla polizia di Enna e coordinata dalla Procura, è particolarmente complessa: nasce dalla denuncia di un giovane, oggi maggiorenne, che aveva segnalato le violenze prima ad altri sacerdoti e al vescovo della diocesi di Piazza Armerina, tradottasi solo nel trasferimento del sacerdote in altra sede, ufficialmente per seguire un dottorato. La vittima a quel punto, dopo avere scritto anche a Papa Bergoglio, ha denunciato tutto alla polizia.

Sono tre le presunte vittime, all'epoca dei fatti tutti minorenni, Sono un giovane che avrebbe subito violenza sessuale e altri due ragazzini vittime di abusi. 

Oltre a intercettazioni ed alle tecniche investigative di tipo tradizionale, la polizia ha effettuato perquisizioni domiciliari e accertamenti informatici alla ricerca di elementi di prova. Grazie al prezioso lavoro della Polizia Postale i contenuti dei numerosi supporti di memoria, computer e telefono cellulare sono stati sequestrati, duplicati da un consulente tecnico nominato dalla Procura e analizzati dalla squadra mobile di Enna.