Migranti, Piantedosi: "La disperazione non giustifica i rischi". L'opposizione: disumano

Il ministro insiste: troppi pericoli, i profughi non devono partire. Centrosinistra all’attacco. E Calenda rilancia: "Governo arrogante". La polizia difende il Viminale. "Basta strumentalizzare le tragedie"

"La disperazione – dice il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi – non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli". Il che è quasi come dire che se la sono cercata. Il titolare del Viminale lo dice rispondendo ai giornalisti, ma la sua battuta suscita un terremoto. "Da Piantedosi parole indegne dette con una prosopopea insopportabile" chiosa il leader di Azione, Carlo Calenda. "Nelle parole di Piantedosi l’arroganza, la violenza, la superficialità e la disumanità del governo Meloni" attacca Ilenia Malavasi, deputata del Pd.

I soccorsi sulle coste della Calabria
I soccorsi sulle coste della Calabria

"Le dichiarazioni del ministro Piantedosi – Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde – sono scandalose: un misto di cinismo e assenza di rispetto. Provo vergogna io per lui che le ha pronunciate. Siamo di fronte a un ministro che probabilmente non conosce cos’è la disperazione". "Le parole di Piantedosi – commenta Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera – vogliono dire non avere minima contezza del fenomeno migratorio. Finora questo governo non è riuscito a sganciarsi dalla propaganda fine a sé stessa".

Da Parigi, dove è in visita ufficiale, Piantedosi replica difendendosi. "Dispiace che in questo momento di vera e propria tragedia, di cui ho testimoniato la sensibilità mia e del governo a Cutro – sottolinea – ci sia un vergognoso livello di strumentalizzazione: è stata messa in discussione la mia posizione sulle partenze da fermare in relazione alla disperazione delle persone, ma questo è un governo che ha già fatto delle cose concrete. Abbiamo fatto corridoi umanitari per 617 persone, abbiamo rinnovato accordi sui corridoi umanitari con Sant’Egidio e le chiese evangeliche, un decreto flussi con 83mila quote sui flussi regolari".

Il governo ribadisce con la forza la sua linea e lo fa per bocca della premier. "Voglio ribadire – dice Giorgia Meloni – il mio cordoglio. Credo che quello che è accaduto dimostri quello che diciamo da sempre, perché tra le tante falsità che ho sentito in queste ore è quella secondo la quale queste persone sarebbero naufragate a causa dei provvedimenti del governo sulle Ong: solo che quella tratta non è coperta dalle Ong, e questo dimostra, banalmente, che il punto è che più gente parte più gente rischia di morire". "L’unico modo per affrontare seriamente con umanità questa materia – ribadisce – è fermare le partenze e su questo sì, serve un’Europa che oltre a dichiarare la sua disponibilità agisca e in fretta. Per questo ho appena scritto a Consiglio europeo e Commissione".

A margine è furiosa anche la polemica tra Roberto Saviano e Matteo Salvini. "Meloni, Salvini, Piantedosi – accusa lo scrittore – siete stati voi a fermare le Ong, a rendere il tratto di mare di fronte alle coste di #Crotone sguarnito. Le Ong avrebbero salvato i naufraghi . Le Ong avrebbero impedito la tragedia". Pronta le replica di Salvini. "Non una parola contro i trafficanti di esseri umani che hanno condannato a morte decine di innocenti – replica il ministro –: la propaganda di certa sinistra non si ferma nemmeno davanti a una tragedia". Ma Saviano non ci sta. "Io i trafficanti di esseri umani so chi sono, li denuncio da sempre insieme alle Ong – risponde –. Salvini e i suoi compari al governo i trafficanti li finanziano".

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