Mercoledì 24 Aprile 2024

Piano scuola, la rivolta di genitori, presidi e insegnanti. "Così non ci stiamo"

Ricciardi: "Dobbiamo riaprire ma tutelando la salute di docenti, studenti, ma anche genitori e nonni"

Lucia Azzolina, ministro dell'Istruzione (Ansa)

Lucia Azzolina, ministro dell'Istruzione (Ansa)

Roma, 24 giugno 2020 - "Sul Piano scuola per settembre ci aspettavamo delle indicazioni più specifiche, a esempio su livello minimo di servizio. Si demanda tutto a dei tavoli regionali composti da tantissime persone che avranno difficoltà a dare risposte concrete e operative". Così Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, a 24Mattino su Radio 24 commenta il Piano scuola 2020-2021 del ministero dell'Istruzione. Il Piano prevede che a settembre le lezioni si estendano alla giornata del sabato ma, fa notare Giannelli, il sabato "ci sono già scuole che lo fanno, non è né un problema né una soluzione, quello che conta è il numero di ore di lezione effettivamente erogate. Su questo mancano indicazioni, dal documento non riesco a capire se è possibile apportare uno sconto al numero di ore complessive purché garantite a tutti oppure no, non cambia nulla farlo in cinque o sei giorni". A proposito dell'autonomia Giannelli specifica che "non è mai decollata per mancanza di risorse e di libertà di gestione dei dirigenti scolastici del personale delle risorse economiche e logistiche, in modo più chiaro di come è stato fatto negli ultimi vent'anni, su questi due punti purtroppo non ci siamo". Su Twitter la posizione della ministra Lucia Azzolina, che specifica: "In merito alla riapertura delle scuole a settembre le Linee guida saranno portate domani in Conferenza Unificata. Leggo tante interpretazioni, molte sbagliate. Questo aiuta solo ad alimentare la confusione".

I genitori: "Iniziato countdown. A settembre scuole aperte e sicure"

"Chiediamo la riapertura della scuola a settembre in presenza e in sicurezza dice Costanza Margiotta del comitato di genitori 'Priorità alla scuola' che per domani ha indetto una manifestazione nazionale in 60 città italiane per chiedere la riapertura delle scuole in presenza e in sicurezza di tutte le scuole, dai nidi alle università, a tempo pieno -. Ora finalmente sappiamo che la scuola riaprirà il 14 settembre, ma non conosciamo ancora le modalità. Ora inizia il countdown: tra 70 giorni ricomincia l'anno scolastico e per questo motivo il nostro grido in piazza sarà ora o mai più: spazio per la scuola, spazio alla scuola. Ci teniamo a ricordare che il 18 aprile abbiamo scritto una lettera alla ministra Lucia Azzolina, alla quale non ha mai risposto. Anche dopo la manifestazione del 23 maggio in 19 città dal Governo non è giunto alcun segnale".

"Se non ci riguardasse direttamente il documento sarebbe pieno di dettagli grotteschi. La scuola pubblica non è ammazzata dal covid-19 ma da questo ministero e questo governo". Lo scrive su Facebook lo stesso comitato "Priorità alla Scuola.  "Le nostre manifestazioni del 25 giugno diventano sempre più per la riapertura della scuola e contro le linee guida", scrive il comitato.  "Il ministero dice che rispetterà le 'indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio contenute nel Documento tecnico, elaborato dal Comitato tecnico scientifico (CTS) istituito presso il Dipartimento della Protezione civile'. E ripropone tutto quello contro cui lottiamo da fine aprile".

I dirigenti Cisl: "Indicazioni senza spessore"

"Al momento sembra che le indicazioni fornite siano assolutamente generiche e prive del necessario spessore tecnico". Lo afferma Paola Serafin, che guida i dirigenti scolastici per la Cisl Scuola. "A livello nazionale devono infatti essere chiare le definizioni dei comportamenti da adottare che assumono rilievo sia in quanto misure di salute pubblica sia come necessaria garanzia dei minimi curricolari. Non può essere invocata l'autonomia scolastica come unico strumento per affrontare la complessità della situazione né si può chiedere ai dirigenti scolastici e al personale di rispondere in solitudine alle motivate esigenze delle famiglie e alla necessità di garantire il servizio a organico e risorse invariate». "Riteniamo essenziale l'attivazione di tavoli di coordinamento sia a livello nazionale che territoriale e la definizione di un chiaro protocollo sul distanziamento, sulle risorse, sull'organico e sull'orario curricolare da garantire alle famiglie», aggiunge.

Ricciardi: "Riaprire, ma tutelando studenti e docenti"

"Che dobbiamo riaprire le scuole è poco ma sicuro. Dobbiamo però stare attenti, perché il rischio può essere ciò che sta accadendo in Israele, dove i giovani si contagiano fuori dalla scuola, in occasioni di raduni, feste, movida, poi vanno a scuola e contaminano tutta la classe. Motivo per il quale adesso gli israeliani chiudono ogni singola scuola quando emerge un caso o un inizio di focolaio, pero', certo, non e' facile cosi'". Lo ha detto il direttore dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, Walter Ricciardi, presentando il rapporto Osservasalute 2019. "Bisogna quindi studiare soluzioni adeguate ed essere pronti - ha aggiunto Ricciardi - Dobbiamo riaprire ma tutelando la salute del personale docente e degli studenti ma soprattutto dei genitori e dei nonni dei ragazzi".