Piano pandemico: la bozza 2021-23. "Se risorse scarse scegliere chi curare"

Dalle scorte antivirali alla formazione continua e le esercitazioni: ecco la bozza informale del piano con "le azioni chiave per i prossimi tre anni"

Coronavirus, una paziente in cura (Ansa)

Coronavirus, una paziente in cura (Ansa)

Roma, 11 gennaio 2021 - Effettuare esercitazioni, assicurare la disponibilità di dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari, provvedere alle scorte e assicurare la disponibilità di farmaci antivirali antinfluenzali e vaccini pandemici, contro virus influenzali aviari, che si dimostrino in grado di passare all'uomo. Infine, in caso di necessità, prevedere opportune piattaforme per lo sviluppo di queste armi. Sono alcune tra le azioni da intraprendere per non farsi travolgere da una futura pandemia: azioni preventive contenute nella bozza del nuovo Piano pandemico **2021-2023**, messo a punto dal ministero della Salute, insieme alle 'istruzioni' per la gestione di una pandemia, nonché il monitoraggio dell'attuazione del Piano stesso.

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 "Per esempio - si legge -, lo squilibrio tra necessità e risorse disponibili può rendere necessario adottare criteri per il triage nell'accesso alle terapie. Gli operatori sanitari sono sempre obbligati, anche durante la crisi, a fornire le cure migliori, più appropriate, ragionevolmente possibili". In caso di pandemia, continua il testo, "quando la scarsità rende le risorse insufficienti rispetto alle necessità, i principi di etica possono consentire di allocare risorse scarse in modo da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti che hanno maggiori possibilità di trarne beneficio". 

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E ancora, il Piano prevede la necessità di "una formazione continua finalizzata al controllo delle infezioni respiratorie e non solo, in ambito ospedaliero e comunitario, un continuo monitoraggio esplicato dal livello centrale sulle attività di competenza dei servizi sanitari regionali (redazione, aggiornamenti e implementazione dei piani pandemici influenzali regionali), nonché in generale un rafforzamento della preparedness nel settore della prevenzione e controllo delle infezioni".  

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Il documento precisa, inoltre, che l'ultimo Piano pandemico influenzale esistente risale al 2006 ed "è rimasto vigente negli anni successivi". Questa "revisione 2020" identifica "le diverse dimensioni operative e le azioni chiave per i prossimi tre anni". 

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