"Piangeva sempre, l’ho avvelenata" Bimba uccisa: la maestra confessa

La donna ha fatto ingerire alla piccola di 11 mesi un liquido per sturare i lavandini. Lo strazio della famiglia

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di Francesco Donadoni

Lisa giovedì avrebbe compiuto un anno. Ma non ci sarà nessuna festa di compleanno per lei. Niente torta con candelina. Solo lacrime e disperazione che accompagneranno i funerali della piccola che saranno celebrati il giorno prima a Lione. Un’assurda tragedia che ha scosso anche Torre Boldone, paese a ridosso di Bergamo dove abitava Fabio Bertuletti ingegnere di 37 anni, papà di Lisa, uccisa a soli undici mesi da una ausiliaria puericultrice di un asilo nido privato di Lione, città francese dove Fabio vive con la moglie Sophie, di un anno più grande di lui. Bertuletti, project manager nella gestione e pianificazione di progetti di linee aeree ad alta ed altissima tensione, dopo la laurea in Ingegneria a Bergamo ha lavorato per studi e ditte italiane per poi approdare alla Consorzio Italia 2000 e la decisione di trasferirsi in Francia, nella regione Rodano-Alpi di cui Lione è il capoluogo.

Una coppia giovane che ora si trova a vivere un dramma, il più grande che ci possa essere per un genitore. Secondo la Procura della Repubblica, l’assistente all’infanzia arrestata dopo la morte della bambina nell’asilo privato People & Baby ha ammesso le proprie responsabilità. La donna di 27 anni, che era l’unica presente al momento dei fatti, è stata interrogata a lungo. All’inizio gli inquirenti hanno pensato a un’ingestione accidentale della sostanza tossica da parte della piccola. Poi l’assistente, messa alle strette dai poliziotti, è crollata e ha confessato la terribile verità. Era "esasperata dal pianto della bambina, prima l’ha cosparsa con un prodotto caustico (utilizzato per sturare i lavandini), poi gliel’ha fatto ingerire". Il magistrato ha chiesto la detenzione temporanea della giovane incriminata per omicidio volontario di un minore di 15 anni. Philippe Duplan, legale dell’educatrice, l’ha definita come "una donna fragile" che "ha avuto da poco un aborto che l’ha sconvolta" e ha il fidanzato in prigione. "Non voleva ucciderla – ha aggiunto il legale – la bambina non smetteva di piangere e ha perso completamente e stupidamente il controllo". Verrà sottoposta a perizia psichiatrica.

Il procuratore Jacquet ha spiegato che le indagini proseguiranno per "determinare le circostanze esatte" di questa tragedia e "approfondire tutti gli elementi della personalità della ragazza". Che, evidentemente, non doveva essere lì e non avrebbe mai dovuto fare quel lavoro. C’era un ottimo rapporto tra numero di bambini ed educatrici in quell’asilo, uno degli oltre 750 gestiti in tutta la Francia da un gruppo privato, che da mercoledì scorso non ha più riaperto. Per questo Bertuletti l’aveva scelto con sua moglie Sophie, un anno più grande, sposata l’anno scorso dopo tanti rinvii per la pandemia.

Eppure, secondo la stampa locale, l’asilo in questione sarebbe già finito nel mirino della giustizia per altri casi di abuso. A novembre 2021, in un altro nido di Lione, il de Sévigné, facente sempre però parte del gruppo People & Baby, i genitori di una bimba di 4 mesi avevano sporto denuncia dopo essersi accorti di alcuni segni di percosse sul volto della piccola. Quando avevano chiesto spiegazioni alla direzione, era stato risposto loro che un bambino si era seduto sulla sua testa procurandole degli arrossamenti simili a graffi. Un altro nido del gruppo, ma a Digione, è finito al centro di un’indagine quando è emerso che la temperatura dei locali d’inverno non superava gli 11 gradi.