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Non solo droga, torture, pestaggi. Anche il sesso. E le orge. A Piacenza, dentro la caserma dello scandalo succedeva pure questo. A volte proprio nell’ufficio del comandante Marco Orlando, a capo della stazione Levante, finito ai domiciliari. A parlare dei festini sono due tra gli arrestati, l’appuntato Giuseppe Montella (la mente di tutto) e il carabiniere Salvatore Cappellano. I due commentano una serata "organizzata per un collega all’interno della caserma alla presenza di due donne", presumibilmente escort, "con le quali erano stati consumati rapporti sessuali". "Lo scenario rappresentato da Montella - spiega il gip - è quello di un’orgia tenutasi addirittura all’interno dell’ufficio del comandante Orlando, dove si era creato un tale scompiglio che le pratiche erano state sparpagliate a terra". Questo e altro nella caserma di via Caccialupo, in pieno centro a Piacenza, trasformata nella sede di un’associazione a delinquere che dettava legge sullo spaccio in città con pestaggi brutali, arresti illegali, torture, minacce ed estorsioni. La caserma è stata sequestrata dopo un’indagine durata 6 mesi e che ha spedito in galera 5 carabinieri (più il comandante della stazione, Orlando, ai domiciliari), mentre altri quattro sono indagati. Tra questi, il comandante della Compagnia Piacenza, il maggiore Stefano Bezzeccheri. Il sesso, dicevamo. Festini a base di droga, alcol, escort e transessuali. I party prendono forma durante il lockdown nella villa con piscina intestata a Montella, finito in manette insieme agli appuntati Salvatore Cappellano, Angelo Esposito, Giacomo Falanga e Daniele Spagnolo. Scrive il gip nell’ordinanza: "I carabinieri organizzavano festini a base di stupefacente ai quali partecipavano prostitute e un trans". La droga. Per avere il controllo sulla città, i carabinieri arrestati erano pronti a tutto. Alla violenza, prima di ogni altra cosa. In un’intercettazione, Montella racconta al figlio undicenne: "Ieri mi sono fatto male... ho preso un piccolo strappo... perché ho ...
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