Giovedì 18 Aprile 2024

Pfizer più efficace di AstraZeneca contro la Delta

Continua la crescita dei contagi nel nostro Paese, complice la progressiva diffusione della variante Delta del Covid-19, ma calano i decessi, restano stabili le terapie intensive e soprattutto arrivano buone notizie sul fronte della tenuta dei vaccini Pfizer e AstraZeneca nel contrasto del nuovo ceppo del virus.

Il bollettino quotidiano del ministero della Salute registra nelle ultime 24 ore 5.057 nuovi positivi. Era da due mesi a questa parte che la curva pandemica non saliva oltre la quota simbolica delle 5mila infezioni giornaliere. Mercoledì, invece, i casi erano stati 4.259. L’ultimo dato è il risultato di 219.778 tamponi processati, cioé 16mila in meno rispetto alla giornata precedente, ma quanto basta per spingere il tasso di positività dall’1,8% al 2,3%. Per fortuna diminuiscono i decessi: 15 a fronte dei 21 delle 24 ore antecedenti. Luci e ombre si contendono la scena della situazione ospedaliera. Da un lato, le terapie intensive restano ferme a 158 (dopo il -7 di mercoledì), dall’altra, salgono i ricoveri nei reparti ordinari (+38 unità a fronte del +2 del giorno precedente).

Le notizie senz’altro più incoraggianti provengono da una ricerca britannica. Dopo la doccia fredda dello studio israeliano che pochi giorni fa aveva ipotizzato una forte perdita di efficacia del siero Pfizer contro la variante Delta del Sars-Cov-2, l’agenzia sanitaria Public Health England puntualizza che due dosi del vaccino statunitense o di Astrazeneca proteggono dalla malattia sintomatica, con solo una piccola diminuzione d’impatto rispetto al ceppo originario dell’infezione. Quanto a Pfizer, sono risultate efficaci all’88% nel prevenire la malattia contro il 93,7% della variante Alfa. In tema di vaccino AstraZeneca, con due dosi l’efficacia è risultata del 67% rispetto al 74,5% della Alfa.