Pfizer e Moderna, vaccini all’esame europeo Il primo via libera arriverà a fine mese

Le dosi in Italia tra il 23 e il 26 gennaio, iniezioni di massa in palestre e fiere: le gestirà lo Stato. Cala ancora la curva dei contagi

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di Alessandro Farruggia

Un altro passo in avanti verso i vaccini anti Covid. L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha comunicato di aver ricevuto la richiesta di autorizzazione condizionata per i vaccini anti Coronavirus sviluppati da BioNTechPfizer e Moderna e ha promesso la conclusione della valutazione del primo vaccino durante la riunione straordinaria "prevista per il 29 dicembre al più tardi". Il vaccino Moderna verrà invece valutato entro il 12 gennaio. Secondo il ministro Speranza il vaccino BioNTechPfizer potrebbe arrivare in Italia tra il23 e il 26 gennaio.

Nel giorno in cui prosegue in Italia il calo della curva della seconda ondata – 19.350 nuovi casi ma con 182mila tamponi, il che fa crollare dell’1,9% il tasso positivitamponi totali, ora al 10,6%, mentre resta alto il numero dei morti, risalito da 672 a 785 – da Amsterdam l’Ema dà notizie incoraggianti per "l’autorizzazione condizionata" ai due vaccini. L’autorizzazione di emergenza consente nell’Ue il via libera a farmaci che rispondono a un’esigenza medica, "sulla base di dati meno completi di quelli normalmente richiesti". Una volta concesse tali autorizzazioni, ribadiscono però all’Ema "le aziende dovranno comunque fornire ulteriori dati da studi in corso". L’autorizzazione all’immissione in commercio – osservano dalla Commissione Ue – sarà rapidissima e "potrebbe arrivare nel giro di un paio di giorni dopo il via libera dell’Ema".

Il ministro della Salute ha anticipato nel vertice di maggioranza che il vaccino anti Covid della Pfizer arriverà "tra il 23 e il 26 gennaio" e le dosi "andranno ai 300 punti individuati, che sono direttamente gli ospedali". La distribuzione del vaccino – avremo oltre 200 milioni di dosi di vaccino dal primo trimestre 2021 – sarà interamente statale e avverrà utilizzando grandi spazi pubblichi, palestre, spazi aperti fiere. "Non possiamo far coincidere la terza ondata eventuale con la campagna vaccinale. Per questo – ha detto Speranza – adesso l’obiettivo è la flessione della curva epidemiologica". Al momento la campagna non prevede l’obbligo di vaccinazione. Secondo il piano che sarà presentato oggi da Speranza in Parlamento, il vaccino anti Covid "andrà in primo luogo al personale medico e sanitario e delle Rsa". Poi sarà distribuito prima agli ultra ottantenni, poi alla fascia 60-70 anni e in seguito alle altre fasce come i lavoratori essenziali. In questa categoria saranno compresi anche i lavoratori della scuola. Anche l’esercito sarà coinvolto.

Sul tema vaccini è intervenuto ieri anche il Comitato nazionale di bioetica che ha ricordato come "l’emergenza pandemica non debba portare a ridurre i tempi della sperimentazione" e relativamente alla questione dell’obbligatorietà il Cnb "ritiene che debbano essere fatti tutti gli sforzi per raggiungere una copertura vaccinale ottimale, non escludendo l’obbligatorietà in casi di emergenza, soprattutto per gruppi professionali maggiormente esposti".

Nel frattempo, la guerra al Covid-19 continua. "Oggi – ha detto Rezza – abbiamo 19.350 positivi, in aumento rispetto ai 16,377 di lunedì, con ma 180mila tamponi contro i 130mila ed è normale che più tamponi si fanno più positivi si trovano. Rispetto a una o due settimane fa la situazione è certo in miglioramento, ma non vuol dire che sia di tutta tranquillità, tutt’altro". "Abbiamo quindi delle incidenze ancora elevate – sottolinea Rezza – con un incide Rt che scende e un numero di test positivi che tende ad abbassarsi rispetto alle scorse settimane, ma rimane ancora molto elevato. Resta alto il numero dei decessi, 785, e questo dato è il meno sensibile alle oscillazioni quotidiane. Avremo una scia lunga".