Cinghiali e peste suina, il ministero 'arruola' i cacciatori

Il sottosegretario Costa: lavorerò per arrivare a riaprire l'attività venatoria per piani di abbattimento. Al di là delle zone rosse, la presenza di questi animali è un problema straordinario per tutta Italia

Il sottosegretario al ministero della Salute Andrea Costa

Il sottosegretario al ministero della Salute Andrea Costa

Roma, 7 maggio 2022 - Peste suina, emergenza cinghiali e decisioni politiche da prendere in fretta. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, delegato dal ministro Speranza ad occuparsi dell'emergenza, in affiancamento al Commissario Angelo Ferrari, va dritto al punto: "Lavorerò perché si riapra un'attività venatoria specifica per l'abbattimento dei capi, non solo nelle zone rosse dove si è manifestata la Psa. Anzi, mi auguro che la fase d'emergenza ci consenta di affrontare e risolvere il problema della eccessiva presenza di cinghiali nel nostro Paese".

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Il sottosegretario ha ben chiaro che i punti di vista sul problema sono diversi. Ma tiene il punto. "Rispetto le sensibilità di tutti, bene l'anima ambientalista ma bisogna usare il buon senso. I cinghiali vanno abbattuti, anche mettendo in campo i cacciatori. Serve un piano straordinario per ridurre sensibilmente la loro presenza in tutto il territorio nazionale, oltre le zone rosse. Dovremo fare piani di controllo e abbattimento. Impensabile affrontare un problema straordinario con misure ordinarie".

Tra le prime azioni concrete, "il governo ha stanziato 50 milioni di euro nell’ultimo decreto sostegni, 10 disponibili per il Commissario per iniziare a mettere a terra le reti di protezione. Cominceremo a recintare la zona rossa da Liguria e Piemonte. Da valutare invece quali altre azioni siano possibili nel Lazio, perché quella è una zona densamente popolata". Il resto della cifra, un primo investimento, servirà per i ristori e per mettere in sicurezza gli allevamenti.