Giovedì 18 Aprile 2024

Pestato e ucciso per una busta di surgelati

Treviso, la vittima è un pensionato di 83 anni: morto in ospedale dopo 12 ore di agonia. Il figlio l’ha trovato legato alla ringhiera delle scale

di Alberto Pieri

Pestato a sangue in casa da un ladro per una busta di surgelati e delle merendine. È accaduto a Pieve di Soligo, nel Trevigiano, dove Adriano Armellin, 83 anni, portato all’ospedale in condizioni disperate, è morto ieri mattina dopo 12 ore di agonia. L’anziano, che viveva da solo, era stato trovato agonizzante dal figlio venerdì sera, legato alla ringhiera delle scale. Massacrato, appunto, secondo la ricostruzione degli investigatori, da un malvivente entrato in casa per sottrarre qualcosa. Il bandito, cercando di scappare calandosi dal tetto di una abitazione adiacente, si è poi a sua volta ferito ad una gamba.

Mentre si stava allontanando, l’uomo, un 36enne di origine marocchina residente nella zona di Vittorio Veneto, già noto per piccoli precedenti contro il patrimonio, è stato in un primo tempo immobilizzato dai residenti della zona che avevano notato qualcosa di anomalo e che per questo si erano allarmati. Consegnato ai carabinieri, dopo una medicazione all’ospedale di Conegliano (Treviso), è stato trasferito nella locale casa circondariale.

Armellin, elettrauto in pensione, sarebbe stato massacrato per una busta di surgelati, qualche merendina e pochi spiccioli, come ricostruito dal quotidiano veneto Il Gazzettino. Il marocchino sarebbe infatti cappato con una una borsa di plastica. "Dentro c’era un pacco di surgelati", ha raccontato al giornale veneto Luciano, il vicino di casa che lo ha fermato fino all’arrivo dei carabinieri.

L’uomo è finito nel cortile di casa sua, dopo essere caduto da una pensilina nella fuga rocambolesca da casa dell’anziano. "Abbiamo trovato merendine sparse sul cortile e spiccioli", ha aggiunto la moglie del testimone. Il 36enne avrebbe tentato di svicolare dicendo che una vicina gli aveva dato da mangiare. Armellin, che presentava profonde ferite al capo presumibilmente provocate anche con un corpo contundente, forse una bottiglia, era arrivato al pronto soccorso in condizioni disperate.

Secondo la prima ricostruzione lo straniero sarebbe entrato nella casa dell’anziano attraverso la porta di un esercizio commerciale incorporato nell’immobile e, accedendo alle scale, sarebbe stato sorpreso dal proprietario. Il perché di tanta ferocia potrebbe essere spiegato con un tentativo di reazione da parte dell’anziano. Una volta salito al piano superiore per accedere all’appartamento dell’84enne, sarebbe stato disturbato dal sopraggiungere del figlio dell’uomo, preoccupato dalle mancate risposte al telefono del padre. Da qui la scelta di cercare la fuga attraverso una finestra.

A chiedere che il responsabile sconti la pena per quanto accaduto è il presidente del Veneto Luca Zaia. "Ci aspettiamo veramente giustizia, se così si può dire, perché davanti alla perdita di una vita umana in una maniera del genere non esiste giustizia – afferma –. Però non vorrei assistere a situazioni che abbiamo già vissuto in passato". Anche Matteo Salvini, leader della Lega, ha commentato su Twitter quanto accaduto: "Una preghiera per Adriano, carcere a vita per il maledetto delinquente".