Pesci alieni nel Mediterraneo: le 4 specie. Dove sono in Italia e quali sono pericolosi

Sono entrati da Suez e sono arrivati fino al golfo di Trieste. Ispra e Cnr-Irbim hanno lanciato la campagna 'Attenti a quei 4'. La ricercatrice Manuela Falautano: "Stanno avendo un serio impatto sugli habitat del Mediterraneo e sulla pesca nei nostri mari"

Roma, 3 agosto 2022 - Pesci alieni nel Mediterraneo. I nomi scientifici sono Lagocephalus sceleratus, Pterois miles, Siganus luridus e Siganus rivulatus, ma sono decisamente più riconoscibili se li chiamate rispettivamente pesce palla maculato, pesce scorpione, pesce coniglio scuro e pesce coniglio striato. La sostanza però non cambia: queste quattro specie di pesci di origine tropicale sono ormai da anni entrate nel Mediterraneo dal Canale di Suez e hanno già fatto capolino dalle nostre parti. Dalla Sicilia alla Calabria, dalla Sardegna alla Puglia, fino addirittura al golfo di Trieste. Pesci alieni all'habitat dei nostri mari, particolarmente invasivi e capaci, grazie al cambiamento climatico e all'innalzamento delle temperature dei mari, di adattarsi a situazioni diverse da quelle di origine.

L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e l'Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irbim) hanno lanciato la campagna 'Attenti a quei 4', patrocinata da ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ministero della Transizione Ecologica, ministero della Salute, Comando Generale delle Capitanerie di porto, per informare i cittadini, spiegare come riconoscere e monitorare la presenza di questi pesci e la loro distribuzione nelle acque italiane, grazie anche alle segnalazioni di pescatori e subacquei.

Il pesce coniglio scuro (Dire)
Il pesce coniglio scuro (Dire)

"Con questa campagna vogliamo sensibilizzare e avvisare le persone sulla presenza di queste specie di pesci alieni - dice Manuela Falautano, ricercatrice dell'Ispra - che sono in continuo aggiornamento. Questi pesci stanno avendo un serio impatto sugli habitat del Mediterraneo e sulla pesca nei nostri mari. Alcuni di questi infatti sono voraci predatori e attaccano le risorse ittiche del Mediterraneo".

Non solo voraci predatori. Il pesce palla maculato ad esempio può essere pericoloso anche per l'uomo "perché ha carni tossiche e anche una dentatura molto possente, simile a quella di un pappagallo e i morsi possono essere molto dolorosi". Invece il pesce palla scorpione ha "aculei velenosi, ma può essere cucinato dopo essere trattato con cura perché il veleno presente negli aculei mantiene la propria tossicità fino a 48 ore dopo la morte dell'esemplare".

Ecco alcune informazioni preziose sul pesce palla maculato, sul pesce scorpione, sul pesce coniglio scuro e sul pesce coniglio striato per essere informati in caso di incontro e per evitare anche spiacevoli incidenti.

Pesce palla maculato

Lagocephalus sceleratus, segnalato per la prima volta in Italia nel 2013, è caratterizzato dalla presenza di macchie scure sul dorso grigio-argenteo. La specie possiede una potente neurotossina che la rende altamente tossica al consumo, anche dopo la cottura. Inoltre ha una possente dentatura con la quale può infliggere morsi dolorosi.

Pesce scorpione

Pterois miles, è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2016 ed è una tra le specie più invasive al mondo, conosciuta anche per aver colonizzato gran parte delle coste Atlantiche occidentali con imponenti impatti ecologici. La specie è commestibile ma bisogna fare attenzione alle spine, queste possono causare punture molto dolorose anche 48 ore dopo la morte dell'animale.

Pesce coniglio scuro e quello striato

Siganus luridus ed il pesce coniglio striato - Siganus rivulatus sono stati segnalati in Italia per la prima volta nel 2003 e nel 2015, rispettivamente. Specie erbivore particolarmente invasive, sono entrambe commestibili ma bisogna fare attenzione alle spine. Queste possono causare punture dolorose anche dopo la morte dell'animale.