
Un taser
Pescara, 3 giugno 2025 – Un giovane è morto a Pescara per un arresto cardiocircolatorio dopo un malore. Secondo le prime informazioni, il decesso sarebbe sopraggiunto dopo l'utilizzo del taser da parte della Polizia, nei locali della Questura del capoluogo adriatico.
Soccorso dal 118, il 30enne è stato trasportato in ospedale, dove è morto, nonostante i tentativi di rianimarlo. Al momento, stando a quanto si apprende, non è emersa una correlazione accertata tra l'utilizzo del taser e l'arresto cardiaco. Solo l'autopsia potrà chiarire l'accaduto e le cause del decesso. Sul caso indaga la Procura di Pescara.
La ricostruzione dei fatti
Alle 11 circa, la polizia ha arrestato Riccardo Zappone, 30 anni di San Giovanni Teatrino (Ch), coinvolto poco prima in una lite in strada. L'arresto è avvenuto per aver “opposto resistenza a pubblico ufficiale, che è stato necessario vincere con l'uso del taser. Una volta condotto nelle camere d'attesa per compiere gli atti di polizia giudiziaria conseguenti, Z.R. ha accusato un malore per il quale è stato prima soccorso sul posto dal 118 e, quindi, trasportato in ospedale per le manovre di rianimazione”. I soccorsi non hanno purtroppo potuto impedirne il decesso. Sulla vicenda sono in corso indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Pescara, delegate alla Squadra mobile. Lo comunica la Procura di Pescara con una nota.
Secondo questa ricostruzione sarebbe dunque passato del tempo fra l’uso del taser e il malore.
Il taser in Italia: i precedenti
Introdotto ufficialmente nel 2022, dopo una travagliata fase di sperimentazione, il taser viene attualmente adottato in diverse città italiane dalla Polizia di Stato, dai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza e in alcuni casi dalla Polizia locale. Negli anni scorsi altri episodi di questo tipo, seppure rari, si sono già verificati. Quasi un anno fa, nel luglio 2024, a Bolzano la Procura dispose un'inchiesta per accertare le cause della morte di un 42enne in Alto Adige, a seguito di un malore, dopo che i carabinieri avevano usato il taser per fermarlo: l'uomo aveva chiamato lui stesso il 112 ma, in stato confusionale dovuto presumibilmente all'uso di alcol e stupefacenti, si rifiutò poi di far entrare i militari in casa sua, dando in escandescenze per poi lanciarsi dalla finestra. Nonostante la violenta caduta si rialzò e tentò di aggredire i carabinieri. A quel punto i militari usarono il taser per fermarlo: una volta immobilizzato, intervennero i sanitari per poter procedere alle cure ma dopo alcuni minuti il 42enne accusò un malore e morì dopo circa un'ora. Durante i primi esami autoptici non emersero evidenze macroscopiche che potessero far ricondurre il decesso all'utilizzo della pistola elettrica. Un anno prima, nell'agosto 2023, un 35enne con problemi psichiatrici morì a San Giovanni Teatino (Chieti) dopo essere stato raggiunto da una scarica di taser utilizzata dai carabinieri nel tentativo di bloccarlo: il giovane - dopo essere andato in escandescenze - si era diretto verso i binari della ferrovia e per questo i militari avevano tentato di fermarlo.