Pertosse, sintomi e perché è importante il vaccino nelle mamme

Attenzione ai bambini: la pertosse colpisce prevalentemente loro

Vaccino, foto generica (Ansa)

Vaccino, foto generica (Ansa)

Roma, 2 agosto 2018 - La pertosse - fa sapere il Ministero della Salute - è una malattia infettiva molto contagiosa, causata dal batterio 'Bordetella pertussis', che colpisce prevalentemente le cellule dell'apparato respiratorio, determinando così una tosse violenta. I bambini sono particolarmente esposti al rischio di essere contagiati fin dalla nascita. Gli anticorpi materni, infatti, anche se presenti, non sono sufficienti a proteggere i neonati dall'infezione. Proprio di questa mattina è la tragica notizia di due neonate morte perché le madri non erano vaccinate. Prima dell'introduzione dei vaccini antipertosse almeno l'80% delle persone veniva infettato dal batterio della pertosse prima dell'adolescenza. 

Bergamo, due neonate morte di pertosse: le madri non erano vaccinate

CONTAGIO - La pertosse si trasmette da una persona malata a una sana, attraverso le goccioline di saliva emesse con la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando. Chi è affetto dalla malattia è contagioso per gli altri dall'inizio del periodo catarrale, fino a due settimane dalla comparsa della tosse.

SINTOMI - Dopo il periodo di incubazione che può variare dai 5 ai 21 giorni (solitamente 7-10 giorni), si ha comparsa di febbre moderata accompagnata dai classici sintomi delle infezioni delle vie respiratorie, e quindi frequenti starnuti, naso tappato, difficoltà di respirazione. A volte può capitare anche che non si presenti febbre. I tipici segni della della pertosse sono: catarro molto denso e vischioso e forte tosse, i cui colpi si concludono con un tipico "urlo inspiratorio" e a volte seguiti da conati di vomito. Attenzione particolare ai bambini: può accadere che al termine dell'attacco di tosse, invece dell'urlo inspiratorio si manifesti apnea (assenza di respirazione) e soffocamento.

PREVENZIONE - La vaccinazione antipertossica rappresenta il metodo di prevenzione in assoluto. Per i bambini nel primo anno di vita (ciclo di base) il vaccino anti-pertosse è incluso nel vaccino esavalente contro difterite, tetano, pertosse acellulare, epatite B, Haemophilus influenzae tipo b e polio. Per i successivi richiami (a 5-6 anni e a 11-18 anni) sono disponibili preparazioni combinate, ossia vaccini trivalenti contro difterite, tetano e pertosse oppure vaccini tetravalenti contro difterite, tetano, pertosse e polio. Per conservare l'immunità sono opportuni ulteriori richiami ogni 10 anni, preferibilmente con il vaccino trivalente contro difterite, terano e pertosse.  Per prevenire casi di pertosse nel neonato e lattante non ancora vaccinato o che non ha ancora completato il ciclo di base è molto importante la vaccinazione della madre nel terzo trimestre di gravidanza (idealmente alla 28esima settimana). "Vaccinare le mamme contro la pertosse - spiega Susanna Esposito, ordinario di Pediatria presso l'Università degli Studi di Perugia e presidente dell'Associazione mondiale per le malattie infettive e disordini immunologici - rafforza le difese immunitarie dei neonati contro la malattia in almeno l'85% dei casi. Ma solo poche madri - denuncia la pediatra - si vaccinano. In quasi un caso su tre è la mamma che trasmette al bimbo appena nato il batterio della pertosse".

DIAGNOSI - In caso di sospetta contrazione della malattia, occorre chiamare immediatamente il medico, il quale effettuerà una diagnosi, sulla base dell'anamnesi, di un approfondito esame fisico e sul prelievo dal naso e della gola di campioni di muco, da esaminare in laboratorio. Possono anche essere fatti esami del sangue e una radiografia del torace.

TERAPIA - La terapia è quella antibiotica. Il trattamento antibiotico combatte l’infezione e ne evita la diffusione ad altri soggetti suscettibili e per questo è indicato, a scopo preventivo, anche nelle persone esposte. I lattanti e bambini hanno maggiori probabilità di essere ricoverati in ospedale per il trattamento, perché sono più a rischio di complicazioni come la polmonite.