"Abbiamo troppe tasse, troppo complicate e troppo pesanti – spiega Domenico Massimino, imprenditore nel settore edile, Vice Presidente di Confartigianato –. Questo è un momento delicato: la pandemia ci ha messo in ginocchio e stiamo cercando di rialzarci. Ma di fronte a noi troviamo troppi ostacoli: dal peso delle tasse alla burocrazia, dall’alto costo dell’energia fino agli enormi rincari delle materie prime. Così è difficile agganciare la ripresa".
Quale è il peso del fisco che sente più gravoso?
"Il problema non è soltanto quanto, ma anche come si paga. Pensi che per pagare le tasse dobbiamo sprecare 238 ore l’anno. Tempo impiegato a districarci tra adempimenti complicati e scadenze fiscali. Difficile per i nostri imprenditori essere competitivi".
Che cosa bisognerebbe fare? "Pagare meno tasse e in modo più semplice. Servirebbe una revisione complessiva che riduca il carico tributario su imprese e cittadini, il numero di adempimenti e le complicazioni per pagarle. Un esempio: l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi, dovrebbe portare all’abrogazione di adempimenti come il regime dello split payment e quello del reverse charge".
E l’Irpef come dovrebbe cambiare?
"La riforma, oltre ad assicurare pari trattamento a tutti i redditi da lavoro e neutralità del prelievo rispetto alla forma giuridica dell’impresa, deve ridurre il prelievo e semplificare il sistema di tassazione personale per rendere più trasparente ed immediatamente riconoscibile il carico tributario di ogni contribuente".
Claudia Marin