Martedì 23 Aprile 2024

Maria Giovanna Elmi, per la ’fatina buonasera’ il tempo non passa: "I miei 80 anni"

La celebre annunciatrice vive a Tarvisio col secondo marito, sposato nel ’93 a 2mila metri. Non ha avuto figli e non ha rimpianti. "Assunta come impiegata di categoria B, per fare Sanremo non mi pagarono. Mike Bongiorno voleva un volto tv amato e scelsero me"

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Il 25  agosto Maria Giovanna Elmi compie 80 anni. La sua voce no. Inconfondibile come le impronte digitali, ha conservato l’arrangiamento di note argentine di quando mandava l’Italia a letto felice perché le fate esistono. È stata la Signorina Buonasera più amata ai tempi in cui la televisione entrava in casa della gente in punta di piedi. Ha fatto il liceo classico, due Sanremo e dieci anni di "Sereno Variabile". Ha fatto anche causa alla Rai che la pagava senza farla lavorare e con identica convinzione la pubblicità di prodotti che promettevano la sua stessa luccicanza, dai denti ai capelli ai piatti. Audrey Hepburn le ha chiesto l’autografo.

Sylvester Stallone l’ha trascinata al galoppo su un cavallo nero, ma lei giura che nel deserto israeliano con Rambo non è successo niente. Si è sposata due volte. La seconda in tuta da sci in cima a una montagna con l’imprenditore friulano Gabriele Massarutto. È finita su "Playmen". E, a 65 anni, a mangiare riso e cocco sull’Isola dei famosi. Adesso vive la sua favola a Tarvisio, dove è possibile vederla passeggiare con Rosanna Vaudetti e Gabriella Farinon. E non si sente in esilio per amore.

"Questo è un posto prezioso. Abito in bilico sul triplice confine fra Italia, Slovenia e Austria. Il vero cuore dell’Europa, l’incontro del ceppo latino, slavo e germanico. Ho a portata di mano una foresta millenaria da cui arriva il legno degli Stradivari. Una ciclabile pazzesca che porta fino a Grado o Salisburgo. C’è Lubiana che sembra Parigi. E le terme di Warmbad dove trascino gli amici quando piove. Tutti a fare il morto con il boccaglio: tieni la testa sott’acqua e ascolti la musica".

Sembra una puntata di Sereno variabile. Nostalgia?

"Non ho tempo per queste cose. Non voglio aspettare la malinconia. Ho viaggiato per tutta la vita e non mi basta ancora. Non ci fosse stato il problema delle frontiere chiuse adesso Gabriele e io saremmo in Alaska. È un complice straordinario. Abbiamo appena festeggiato a Miami i 26 anni di matrimonio, le nozze di Rosa. Vestiti in tinta".

Il tempo è stato gentile con lei.

"E viceversa, credo. So che la vita è un conto alla rovescia, ma non è un buon motivo per farne un dramma. Mi godo ogni secondo. Ora hanno cominciato a telefonarmi tutti per la storia dei miei 80 anni, come se fosse un merito. Mai avuto tanta attenzione nemmeno per i miei Sanremo nel ’77 e nel ‘78".

Era entrata in Rai solo da tre anni, che colpaccio.

"Impiegata di categoria B con mansioni di annunciatrice, conduttrice e presentatrice. Otto ore e mezza, timbravo il cartellino. Avevo trenta minuti per la mensa, un permesso parrucchiere di due ore due volte alla settimana. E 90 mila lire di rimborso abiti ogni tre mesi. Costavo qualcosa in più per le domeniche e i Natali che mi facevo tutti, non avendo figli. Diciamo un colpaccio per la Rai".

E il cachet del festival?

"Compreso nel prezzo, ero una dipendente. Mi hanno presa alla sprovvista. Controllo gli orari e vedo che sono cambiati, mi hanno messa di turno giovedì, venerdì e sabato. A Sanremo. Mike Bongiorno voleva un volto televisivo amato. Rapido sondaggio, salta fuori il mio nome. Chiamo Sabina Ciuffini perché mi aiuti a trovare un vestito e le prime due serate le conduco da sola. Per dire il rigore della televisione di quei tempi: il sabato a mezzanotte Mike sta per annunciare che i vincitori sono gli Homo Sapiens con “Bella da morire”, davanti ai Collage di “Tu mi rubi l’anima”, e viene tagliato per fare posto al telegiornale".

L’anno dopo è stata riconfermata con la guest star Beppe Grillo. Chissà le risate.

"Allora non si rideva come oggi, se c’era imbarazzo veniva condiviso. Lui prendeva in giro le persone e una signora in prima fila non fu tanto contenta. Non siamo mai stati amici. Era quello che lanciava i televisori dalla finestra e oggi non vive senza tecnologia".

Del suo primo matrimonio non si sa niente.

"Non voglio parlarne. È stato un sogno condiviso e poi non più. Quando si cresce si cambia. Non sempre insieme. Non posso avere bambini, a vent’anni un’operazione ha cancellato il sogno. Me ne sono fatta una ragione contenta di essere viva. Ma è qualcosa che in una coppia pesa".

Alla fine è arrivato Gabriele.

"Pomeriggio del 13 dicembre 1986. Con la troupe di ’Sereno variabile’ torniamo dall’Austria e si rompe il pulmino. Il sindaco di Tarvisio che ha preparato il buffet chiama dieci amici perché ci portino all’aeroporto. Io salgo con questo tizio in giacca a vento che per tutto il viaggio parla appassionatamente di un capriolo nella neve fresca. Aggancio i suoi occhi verdi nello specchietto e con la mia proverbiale voce di velluto domando: non viene mai a Roma? È un chimico, nato come me nell’agosto del 1940. Ha preso in mano l’azienda idroelettrica del padre che illumina tutta la valle. Mentre sono in coda per il check in va a comprarmi qualche rivista e su “Gente“ ci sono io in copertina vestita da sposa. Lo abbiamo considerato un presagio. Nel ’93 ci siamo sposati a 2 mila metri sul Monte Santo di Lussari. Naturalmente in tuta da sci".

Quelle foto su Playmen invece sono riuscite a farla piangere. Strepitosa in accappatoio, ma con il bonus audace del topless in cima alla scaletta della barca. La fatina era nuda.

"E disperata, avevo paura che mi licenziassero. Avevo accettato le foto in accappatoio per “Oggi“ perché per la prima volta andava in onda uno sceneggiato con un nudo maschile e volevamo stare al gioco. Le altre sono state rubate con uno zoom extraterrestre. Mi ero messa anche l’olio nei capelli. Volevo fare causa, mi dissero che l’avrei persa".

Quella con la Rai invece l’ha vinta.

"Avevo un contratto in esclusiva totale per una trasmissione che poi è stata presentata da un’altra. Stavo talmente piantata nei cuori nazional popolari che mi chiamavano “Serena Invariabile”. Non era un lavoro, era vero amore".

Ha scritto un libro sulla bellezza. Togliamoci il peso: dietro la sua c’è un filtro magico o il chirurgo?

"Non sono contro la chirurgia ma se il problema non è così drammatico un po’ di cura e il trucco fanno miracoli. Detesto i tatuaggi e ho lasciato che si chiudessero persino i buchi nelle orecchie. Peso 50 chili come a vent’anni, cammino, vado in bici, faccio pilates. E uso una crema americana alla vitamina. È molto grassa: perfetta se si ha un marito paziente che sopporta il muso lucido a letto".

Sull’Isola dei famosi niente trucco e niente inganno.

"Esperienza meravigliosa per me che sono un delfino mancato. Gabriele ha detto vai che ti diverti. La sua mamma centenaria ha approvato. Avevo firmato un contratto e anche se avevo fame mi sono risparmiata le crisi isteriche. Alla fine pesavo 40 chili, senza rimmel. Prima di partire avevo letto il “Manuale delle giovani marmotte“ per imparare ad accendere un fuoco. E mi ero fatta dare dai militari una polvere misteriosa che sembra farina da sciogliere in acqua: ci tieni dentro i vestiti per una notte e le zanzare stanno alla larga".

Il più bel complimento ricevuto, fatina a parte?

"Essere educata e disciplinata. Mio padre diceva che la vita è fatta di regole. Credo di averle rispettate tutte".