Mercoledì 24 Aprile 2024

Per i vescovi nessun dubbio: Dio è “Sì vax“

Pierfrancesco

De Robertis

Dio non è no-vax, la fede non è un supermercato di principi etici fai-da-te e così i vescovi italiani decidono di assumere una posizione chiara e dura sul fronte Covid: chi non si vaccina è un irresponsabile e un egoista. Le parole della Conferenza episcopale italiana sono coraggiose ma sono in un certo senso obbligate dopo che troppi nel variegato universo cattolico avevano occhieggiato, se non direttamente avallato, posizioni anti-vaccini. Il Papa era stato chiaro, la Congregazione per la dottrina per la fede pure, i vescovi in precedenza si erano espressi per la profilassi, ma nonostante tutto non erano isolati i casi di preti - a volte anche vescovi, vedi Viganò - che dal pulpito continuavano a somministrare dubbi ai fedeli, di gente che si faceva vedere alle manifestazioni no-vax con il rosario in mano o cartelli di padre Pio, tentando pure una spericolata saldatura tra il fronte anti-vaccini, un certo mondo del tradizionalismo cattolico e addirittura adombrando una contiguità più suggestionale che reale con la bioetica (la famosa storia dei feti abortiti).

I vescovi italiani hanno messo uno stop a tutto questo guazzabuglio che si è alimentato anche nei social network e ha trovato facile fertilizzante nell’attitudine a fideistiche infatuazioni di molti no-vax. La storia ci ha insegnato che la fede, il fanatismo, la superstizione hanno avuto più di un punto di contatto. La Cei ha così rimesso la chiesa al centro del villaggio, come si dice in Francia, usando argomenti semplici, basilari per i cristiani: l’amore, l’altruismo, la disponibilità verso il prossimo. Rifacendosi in sostanza all’etica della reponsabilità, un concetto chiave nell’idea cristiana della società, e mettendo peraltro in mora un principio cardine del supposto mondo "ortodosso" antiscientista: l’ideologia individualista retroterra culturale della lotta ai vaccini è quella che altrimenti essi combattono in battaglie, quelle sì veramente cattoliche, contro eutanasia e aborto. Contraddizione evidente per stare in piedi.